Cronaca

Eroina in bocca e spaccia alla fermata del tram

L’uomo nascondeva le dosi di eroina in bocca ed era seduto in sella a una bici quando è stato fermato dagli agenti della polizia municipale

Nascondeva dosi di eroina in bocca quando è stato trovato alla fermata della tramvia di Ponte all’Asse dagli agenti della polizia municipale. Si tratta di un 28enne straniero residente in un comune emiliano già noto alle forze dell’ordine arrestato e trasferito in carcere. In bocca aveva 15 involucri termosaldati contenenti eroina mentre altri 20 sono stati ritrovati in un calzino in suo possesso.

Gli agenti del Reparto Antidegrado hanno arrestato lo spacciatore che secondo quanto ricostruito effettuava le consegne su prenotazione in sella a una bicicletta.

Il fatto risale al pomeriggio di martedì quando una pattuglia impegnata in controlli nella zona di viale Redi ha notato una coppia su una panchina nei pressi della fermata tranviaria Ponte all’Asse che rimaneva seduta nonostante l’arrivo e la ripartenza del tram. 

Gli agenti hanno quindi iniziato la sorveglianza e una decina di minuti dopo hanno visto arrivare un giovane straniero in bicicletta. Questi si è avvicinato alla coppia e ha ceduto al ragazzo un involucro precedentemente contenuto in bocca. Dopo di che si è allontanato mentre il ragazzo e la ragazza sono saliti sul tram in direzione di piazza dell’Unità Italiana seguiti da due agenti in borghese. Una volta a bordo del convoglio gli agenti si sono qualificati chiedendo alla coppia di scendere.

Il giovane ha raccontato di avere acquistato eroina, in cambio di 20 euro e un telefono cellulare, che la consegna era stata prenotata per telefono e che il corriere trasportava le dosi in bocca.

A questo punto altri due agenti hanno bloccato lo spacciatore che ancora non si era allontanato dalla fermata del tram. Di fronte alle evidenti difficoltà del giovane a parlare e al tentativo di inghiottire qualcosa, gli agenti sono riusciti a fargli espellere quello che aveva in bocca. 

Nella perquisizione sono stati rinvenuti un cellulare della stessa marca e modello citati dal cliente e 295 euro in banconote di vario taglio, tra cui una da 20 euro ancora piegata e separata dal resto del denaro.