Attualità

Le parole di pace del cardinale Elia Dalla Costa

Una lettura di testi nel Battistero di Firenze per ricordare il celebre Arcivescovo di Firenze contro la Seconda Guerra Mondiale

Le sue parole coraggiose contro ogni violenza furono il terreno da cui scaturì l'impegno per la pace di Giorgio La Pira. Nel maggio scorso, Papa Francesco ha firmato il decreto che attribuisce al Cardinale Elia Dalla Costa il titolo di Venerabile. Alla celebrazione di questo atto, si aggiunge il ricordo di un anniversario: i cento anni dalla conclusione della Prima Guerra Mondiale, di cui Dalla Costa, allora Arciprete di Schio, conobbe da vicino gli orrori. E lunedì 5 febbraio alle 18 avrà luogo una lettura di brani in ricordo dell'Arcivescovo di Firenze nel Battistero dal titolo “Si levi il sole della pace. Elia Dalla Costa e le due Guerre Mondiali”.

"Io credo – scriveva Dalla Costa ai fiorentini nel 1944 - che nessuno di voi ha pregato più fervidamente di me perché all’Italia fosse risparmiata tanta sciagura. Io avevo veduto gli orrori della guerra 1914-1918; avevo sperimentato il flagello delle incursioni; avevo misurato i sospiri, avevo contato le lacrime dei miei parrocchiani profughi, avevo raccolto le lacrime di tante vedove e di tanti orfani… sapevo che cosa è la guerra".

Dalla Costa rifiutò di imbandierare il palazzo arcivescovile durante le visite di Hitler a Firenze, lasciando spoglie le finestre e chiuso il portone. Ancora molto ci sarebbe da scoprire invece sulla rete clandestina che il Cardinale costruì per salvare intere famiglie ebree dalle deportazioni, alleggerendo l’ingente tributo di vite umane pagato dalla comunità ebraica fiorentina tra il 1943 e il 1944. 

Le parole forti e coraggiose dell'Arcivescovo in quegli anni sono il terreno su cui è germogliato, negli anni successivi, il grande impegno per la pace di Giorgio La Pira.