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Effetto pandemia, nuove imprese dimezzate nel 2020

A quattro mesi dall'avvio delle misure anti-Covid sono nate 848 nuove imprese. Ma l'anno scorso a quest'ora erano 1.700. Allarme di CNA

La pandemia di Covid-19 ha stroncato le gambe al sistema imprenditoriale fiorentino. Lo dicevano le previsioni, lo dicono ora i dati che certificano un dimezzamento delle nuove imprese nate nei mesi del "lockdown" resi noti da CNA Firenze: sono 848 le imprese nate tra la fine di marzo e lafine di giugno del 2020 a fronte delle oltre 1.700 nate nello stesso periodo dello scorso anno. Rispetto al 2019, infatti, si tratta comunque di 895 ''nuove nate'' in meno (il 51 per cento). Stessa musica per l'artigianato dove la diminuzione è pari al 48 per cento rispetto alle nuove iscrizioni del 2019.

Sebbene dal 31 marzo al 30 giugno 2020 le imprese attive nel fiorentino siano cresciute, anche se solo dello 0,3 per cento (0,2 per cento per l'artigianato), si tratta pur sempre di una crescita inferiore alla media nazionale, pari allo 0,6 per cento per le imprese attive e allo 0,5 per cento per l'artigianato.

''I dati vanno sempre contestualizzati - ha detto Giacomo Cioni, presidente di Cna Firenze Metropolitana - Paragonati alla media della situazione italiana la performance della CittàMetropolitana di Firenze risulta sensibilmente peggiore e, soprattutto, confrontati con quelli dell'anno precedente, i dati fiorentini evidenziano una crescita dimezzata rispetto al 2019''. 

''L'economia del nostro territorio è sospesa pericolosamente tra i danni senza precedenti provocati dalla pandemia e un difficile ritornoalla crescita, quando non difficilissimo per tutte le attività legate al turismo - ha aggiunto Cioni - Ancora il tessuto economico regge, ma oltre che penalizzato è allo stremo e va sostenuto, sia a livello locale che nazionale''. 

Tra i problemi, secondo il presidente della Cna Firenze Metropolitana, ci sono "la mancata proroga delle scadenze fiscali del 20 luglio, insostenibili per imprese chiuse da decreto con enormi problemi di liquidità, i ritardi della cassa integrazione, la burocrazia di enti come Inps o Inail che ostacola le imprese, il credito promesso che fatica ad arrivare, la pubblica amministrazione che ha enormi difficoltà a lavorare in smart working o uffici pubblici come la mobilità di Firenze che decidono addirittura di chiudere per ferie, ignorando il principio della turnazione, vanno in tutt'altra direzione. Il vero banco di prova sarà l'autunno ed è un periodo tremendamente vicino. Non c'è più tempo''.