Gli educatori scesi in piazza, lamentano che: ad ogni cambio di appalto le loro condizioni di lavoro subiscono un netto peggioramento in termine di diritti e di condizioni lavorative.
I lavoratori, che per altro causa della sospensione estiva non percepiscono stipendio nei mesi estivi e non possono accedere agli ammortizzatori sociali, si trovano in difficoltà dovendo ottemperare comunque al pagamento di mutui affitti e bollette.
Si tratta, come hanno spiegato alcuni rappresentanti del Unione sindacati di base, di lavoratori e lavoratrici esternalizzati, cioè che svolgono mansioni per conto di un ente pubblico, in questo caso il Comune di Firenze, ma il loro datore di lavoro è una cooperativa.
Questo significa in primo luogo salari più bassi e minori diritti. Lavoratori retribuiti si e no 7€ l’ora per un attività importante di assistenza e supporto all’infanzia.
I lavoratori e le lavoratrici si sono lasciati dandosi come obbiettivo la riunificazione di tutti i lavoratori in appalto per rilanciare dal basso un forte movimento.