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Firenze e Sesto, guerra tra vicini sull'aeroporto

Palazzo Vecchio ha dato l'ok al masterplan mentre il Consiglio comunale guidato da Lorenzo Falchi ha detto no al progetto di ampliamento

Sedute fiume nei due Consigli comunali di Firenze e Sesto Fiorentino al rientro dalle ferie ma tutto sommato nessuna sorpresa. Gli esiti delle votazioni sul masterplan dell'aeroporto Vespucci sono stati quelli attesi: Firenze ha detto sì e Sesto ha detto no. Resta insomma la frattura che già aveva portato al botta e risposta estivo tra i sindaci Dario Nardella e Lorenzo Falchi sui tempi di discussione del progetto di ampliamento dello scalo fiorentino che per il primo cittadino sestese erano troppo stretti prima della conferenza dei servizi del prossimo 7 settembre. 

Dando il proprio ok, Palazzo Vecchio ha autorizzato l'assessore all'urbanistica Giovanni Bettarini a partecipare alla conferenza dei servizi come delegato. Con la delibera, si legge in una nota, il Comune ha preso atto dei contenuti del parere tecnico espresso sul masterplan sulla base dei documenti inviati da Enac. In un documento che ingloba i pareri espressi dalla direzione Urbanistica, dalla direzione Ambiente e dalla direzione Nuove infrastrutture e mobilità si ricorda che fin dall’approvazione del piano strutturale il Consiglio comunale di Firenze si era espresso favorevolmente rispetto alla riqualificazione dell’aeroporto con una pista orientata come quella oggi prevista nel masterplan. Restano delle prescrizioni come lo svincolo di Peretola e il prolungamento della pista ciclabile di via Perfetti Ricasoli fino all’intersezione con viale XI Agosto. 

Da Sesto invece il no è stato netto e questo per il sindaco Lorenzo Falchi è un messaggio lanciato a Palazzo Vecchio: "Il Comune di Firenze - ha detto  - è sostanzialmente isolato e questo dovrebbe offrire uno spunto di riflessione: l'opposizione all'aeroporto non è ideologica, è di merito e profondamente legata non solo alla realizzazione della pista, ma anche e soprattutto all'idea di sviluppo che immaginiamo per la nostra città, basato non sul turismo mordi e fuggi e sulla rendita, ma sull'innovazione, sulla produzione di qualità, sulla sostenibilità ambientale".