Lavoro

E' nato il passaporto del made in Italy

Si chiama Traceability & Fashion ed è stato creato da Unioncamere per valorizzare la filiera dell'artigianato del lusso e dell'alta moda

Sara Tassi

È l’artigianato a muovere le fila del polo del lusso a Firenze e provincia: tra abbigliamento, calzature, accessori, pelletteria, sarti, stilisti, occhialerie e tessile le imprese attive sono 4.921 imprese artigiane attive, due terzi di quelle presenti sul territorio. Imprese che detengono il monopolio di antiche, esclusive e raffinate lavorazioni di cui le grandi firme nazionali ed internazionali che affollano Pitti Immagine non possono fare a meno.

Non si tratta però di imprese che lavorano esclusivamente conto terzi - spiega Sara Tassi, presidente di Confartigianato Moda Firenze e stilista della casa di modaMaison39 - ma anche di aziende con propri marchi e proprie linee di produzione".

Per queste aziende è nato Traceability & Fashion, un sistema volontario di tracciabilità promosso da Unioncamere e dalle Camere di Commercio italiane, gestito da Unionfiliere e condiviso da Confartigianato.

Un vero e proprio passaporto che fornisce al consumatore l’indicazione del luogo dove sono avvenute le principali fasi di lavorazione del prodotto che sta acquistando. 

Il sistema di tracciabilità TF fa sì che le informazioni relative all’ origine delle lavorazioni siano riportate in un’apposita etichetta, insieme ad un codice alfanumerico che permetterà al consumatore di ripercorrere la storia del prodotto che ha acquistato.

“Un sistema che consente alle imprese di qualificare il proprio prodotto differenziandolo - conclude Tassi - L’ideale per le aziende che vogliano dare informazioni complete e trasparenti ai clienti circa l’origine delle lavorazioni e, eventualmente, altre caratteristiche più immateriali, quali l’eticità della produzione o la salubrità dei prodotti. Un sistema, inoltre, dal costo molto contenuto, che anche le imprese di piccole dimensioni possono sostenere senza problemi”.