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E' nato il Belvedere Vittorio Sermonti

I lavori sono durati un anno e costati 120 mila euro. Il nuovo belvedere è nel tratto iniziale del viale Galileo che affaccia su via Monte alle Croci

L’intitolazione allo scrittore, regista e dantista Sermonti, che aveva ricevuto il Fiorino d’oro di Firenze nel 2005 e ha contribuito in maniera fondamentale alla divulgazione di Dante nel mondo, è stata deciso dalla giunta all’indomani della sua scomparsa, nel novembre scorso.

La cerimonia di intitolazione è iniziata alla basilica di San Miniato al Monte, al quale erano presenti tra gli altri il sindaco Dario Nardella, l’assessore alla toponomastica Andrea Vannucci, l’assessore all’Ambiente Alessia Bettini e il professor Sergio Givone.

Il nuovo Belvedere si inserisce nel Viale dei Colli, percorso che dalla riva sinistra dell’Arno porta al piazzale Michelangelo.

In particolare il Belvedere si colloca tra il sistema delle rampe e il viale Galileo, proprio alla sommità della scalinata del Monte alle Croci, già ricordata da Dante nella Commedia. Qui era stato costruito, su più livelli, un manufatto abusivo con destinazione bar-ristorante. Dopo la demolizione è partito l’intervento di ripristino.

Le opere eseguite sono consistite nel recupero della parte di struttura originaria, nell’intervento di consolidamento della parte iniziale del muro che sorregge il livello stradale, e nella ricostituzione del paramento murario a pietra.
E' stato recuperato il passaggio pedonale con una pavimentazione in pietra. 

A limitazione del Belvedere sono state realizzate ringhiere in ferro, intervallate da colonnini in pietra. Nel passaggio pedonale sono state collocate tre sedute spalleggiate da una lunga aiuola definita, alle sue estremità, da due vasi cilindrici. T

anto le sedute che i vasi sono stati progettati sulla scorta di quelli che l’architetto Poggi fece realizzare per il viale dei Colli e di cui molti esempi possono essere ancora ammirati nei controviali di viale Galileo e lungo le rampe.