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E all'Opificio arriva Ai Weiwei

L'artista cinese, che sta esponendo a Firenze, è rimasto estasiato davanti alle opere in restauro al laboratorio dell'Opificio delle Pietre Dure

Ai Weiwei all'Opificio delle Pietre Dure

Il maestro Ai Weiwei si è concesso una mattinata libera alla vigilia dell'inaugurazione della mostra 'Ai Weiwei. Libero' a Palazzo Strozzi. Accompagnato dal soprintendente dell'Opificio Marco Ciatti e dal direttore generale della Fondazione Palazzo Strozzi Arturo Galansino, Ai Weiwei è rimasto colpito dal patrimonio di competenze scientifiche, storiche, tecniche e artistiche dell'Opificio e si è soffermato su alcuni dei capolavori di Raffaello, Leonardo, Beato Angelico.

Si anche intrattenuto con alcuni dei tecnici ai quali ha espresso la sua ammirazione per le competenze maturate in questo campo soprattutto quando si è soffermato davanti alle tavole raffiguranti 'L'ultima cena' del Vasari gravemente danneggiata dall'alluvione di Firenze del 1966 e che presto tornerà nella basilica di Santa Croce. 

In occasione della mostra dell'artista cinese, la Fondazione Ente Cassa di Risparmio ha sostenuto il progetto 'Reframe' (Nuova cornice) che ha interessato due facciate dell’edificio rinascimentale sulle quali sono stati ancorati 22 grandi gommoni di salvataggio arancioni con cui l'artista ha voluto richiamare l'attenzione sui destini dei profughi che ogni giorno rischiano la vita per arrivare in Europa attraversando il Mediterraneo.