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Droga a scuola, i cani poliziotto non bastano

Pronto un progetto della refettura per formare i ragazzi sugli stupefacenti e sull'educazione alla salute: quattro istituti hanno già aderito

Prima della repressione, ecco la prevenzione. Un terreno su cui si sta muovendo la prefettura di Firenze che ha riunito attorno a un tavolo le forze dell’ordine, l'asl, l'Ufficio scolastico e la Rete di scuole della città per mettere in piedi un progetto contro le dipendenze negli istituti scolastici.

Il primo ad aderire convintamente è stato il presidente della Rete di scuole, Giacomo D’Agostino, che è anche preside dell’Itis “Leonardo da Vinci” dove una studentessa quindicenne è svenuta in classe per aver fumato uno spinello.

Insieme a lui hanno già comunicato la loro adesione il liceo classico e musicale Dante, l’istituto Peano, l’istituto Buontalenti.

L’obiettivo è quello preparare i docenti, ma anche le famiglie degli studenti, ad affrontare nel modo giusto il problema droga con i ragazzi. "Occorre battere con più forza sul tasto della formazione - ha spiegato la prefettura in una nota - , è questo il fil rouge del nuovo progetto che da quest’anno estenderà l’azione formativa anche ai professori per fornire gli strumenti più adeguati per trattare il problema delle dipendenze del mondo giovanile".

Dopo la prevenzione, però, c'è la repressione. Ecco perchè della droga a scuola parleranno nei prossimi giorni anche i componenti del Comitato per l'ordine e la sicurezza.