Arte

Di queste luci si servirà la notte

Personale di Adrian Paci al Museo del Novecento fino all'11 febbraio.

Una barca sospesa nel vuoto. Strisce di fibre ottiche che da lei ricadono sul pavimento, come onde morbide, alghe sinuose che lasciano una scia di luce. E' “Di queste luci si servirà la notte”, l'installazione di Adrian Paci in mostra al Museo del Novecento fino al prossimo 11 febbraio. Ad accompagnarla, il video di una performance realizzata sull'Arno, a Firenze, grazie alla collaborazione con i renaioli fiorentini, che hanno messo a disposizione una delle loro imbarcazioni per farla diventare – davvero – come quella che si trova sospesa all'interno del museo. Nel video, la corrente placida del fiume è solcata da una barca che diventa simile ad una medusa, una creatura marina capace di lasciare una scia luminosa al suo passaggio e di colorare di un'aura soffusa e misteriosa acque altrimenti torbide e scure.

Accanto a questi lavori, la mostra offre uno spaccato della produzione recente dell'artista albanese, da sempre interessato ai temi della migrazione, dell’identità e del flusso, esplorati ora attraverso il linguaggio della videoarte, ora attraverso quello più tradizionale della pittura e della fotografia. Soprattutto questa seconda tipologia di opere, tra l'altro, sono state collocate al primo piano del museo, in dialogo con la collezione permanente Alberto Della Ragione.

L'esposizione in corso presso il Museo del Novecento è peraltro solo una parte di quella, più ampia, che coinvolge anche Le Murate e vede le opere dell'artista prendere possesso di spazi iconici come la sala delle colonne o le celle dell'ex carcere duro. Altre installazioni dell'artista si trovano inoltre a Montelupo fiorentino presso la Fornace Cioni Alderichi, e Pelago, dove l'ex fabbrica di tappeti ospita l'installazione video “One and Twenty-Four Chairs”.