Cronaca

Delitto Ashley, il senegalese cambia versione

Cheik Diaw, unico imputato per l'omicidio di Ashley Olsen, ha raccontato ai giudici una nuova versione dell'ultima notte trascorsa con l'americana

Ashley Olsen fu uccisa nella sua abitazione il 9 gennaio scorso. Pochi giorni dopo, la polizia arrestò per omicidio il senegalese Cheik Diaw, con cui la donna aveva trascorso le ultime ore nel suo appartamento.

 Già dopo l'arresto il senegalese aveva raccontato agli inquirenti di aver avuto un rapporto sessuale con l'americana e poi un litigio culminato con una colluttazione. Oggi però Diaw, pur ribadendo  che Ashley, quando lui se ne andò dal miniappartamento, era sempre viva, ha cambiato alcuni dettagli nella ricostruzione degli ultimi minuti trascorsi con lei.

"Ashley mi guardava dal letto - ha detto il senegalese in aula - io la salutavo, lei mi sorrideva e mi ha mandato un bacio. Quando sono uscito non c'era niente di grave, se avessi visto uscire del sangue non l'avrei mai abbandonata, ero ubriaco ma certo non pazzo".

Diaw ha poi raccontato di aver avuto un rapporto sessuale con l'americana e poi di aver litigato perchè lei lo voleva mandare via nel timore che il fidanzato arrivasse e li scoprisse insieme. Ma quando la lite è degenerata, Diaw ha detto di averle sferrato un pugno fra la spalla e il collo e non sulla nuca come dichiarato in precedenza. Un colpo tale da farla finire a terra. L'uomo l'avrebbe poi aiutata ad alzarsi prendendo sotto le ascelle e non per il collo come aveva affermato mesi fa.