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Dalle corsie del Meyer al mare di Lampedusa

Una task force dell'ospedale pediatrico fiorentino ha già prestato assistenza da inizio anno in due sbarchi di migranti nell'isola siciliana

Foto ufficio stampa Meyer

Hanno seguito una donna siriana in travaglio appena sbarcata e hanno visitato i bambini che nella traversata del Mediterraneo hanno perso i genitori. Sono le azioni dispiegate dai componenti della task force del Meyer impegnati a prestare assistenza a tutti i bambini, non solo in ospedale. 

Del gruppo, impegnato ad affiancare gli operatori della Asl palermitana, fanno parte i giovani medici che frequentano la scuola di specializzazione in pediatria dell'Università di Firenze e che stanno completando il percorso di formazione specialistica presso l'Aou Meyer. 

La loro testimonianza è stata raccontata nell'aula magna del Meyer di Firenze, raccontando la quotidianità del lavoro nell'isola e i momenti del soccorso ai migranti. Presenti alla giornata, il dg generale del Meyer, Alberto Zanobini, del rettore di Firenze Luigi Dei e di molti operatori dell'ospedale pediatrico. 

"L'obiettivo - ha spiegato Zanobini - è quello di portare le competenze specialistiche del Meyer oltre i confini dell'ospedale, ovunque si rendano necessarie: nelle grandi emergenze, così come nella quotidianità degli sbarchi,l'assistenza medica spesso non tiene conto della presenza dei bambini e dei bisogni di cura speciali che questa richiede".

"La collaborazione a questo progetto - ha detto Dei - ha grande significato, non solo per l'aspetto umanitario, ma anche perché si tratta di un'importante opportunità formativa per i giovani che si stanno specializzando in pediatria e che a Lampedusa si trovano a diretto contatto con situazioni eccezionali da molti punti di vista".