Cronaca

Terrore in casa, aggredita e rapinata di notte

In due hanno fatto irruzione nell'appartamento di una donna sola e l'hanno aggredita per non farla gridare. Appello della figlia: "Aiutateci"

Notte di paura per una signora di 67 anni che ieri sera è stata svegliata da forti rumori che provenivano dal cortile del suo condominio. Rumori che poco dopo ha avvertito anche nel suo appartamento. E' successo intorno alle 23.40 in via Settembrini, nella zona delle Cure a Firenze. 

La donna ha capito ben presto che in casa le erano entrati dei ladri e per questo dalla sua camera da letto, nella quale si era chiusa, ha afferrato il telefono per chiamare il 113. I malviventi, in due e a volto scoperto, hanno però sfondato la porta della sua stanza e l'hanno aggredita. Per non farla gridare le hanno premuto un cuscino sulla faccia costringendola a respirare con estrema difficoltà

Nel frattempo uno dei due le ha detto di stare calma e di indicare loro la posizione della cassaforte. L'altro intanto rovistava tra i mobili. Alla fine sono scappati con circa 10mila euro di gioielli e alcune centinaia di euro in contanti. 

Solo dopo la loro fuga la donna ha potuto chiamare la polizia. Gli agenti l'hanno trovata in stato di choc e per lei è scattato il trasferimento in ospedale dal quale è stata dimesso con un forte stato di ansia. 

Su Facebook, la figlia della vittima ha rivolto un appello al sindaco di Firenze Dario Nardella e al presidente della Regione Toscana Enrico Rossi: "Ai nostri governanti, al sindaco Nardella, al governatore Rossi chiedo: aiutateci a casa nostra". Nel post la donna ripercorre la fasi del colpo che le ha riferito la madre, affermando anche che i rapinatori erano "zingari". "Ieri - continua - un'intera città si è mobilitata per dire no al razzismo: io posso assicurare ai nostri governanti che per le persone perbene come me e mia madre il problema non è la razza, è il rispetto delle leggi". "Non le decine di migliaia di euro di danni - si legge nel post su Facebook - ma il terrore di una voce dall'accento straniero che ti chiede: ''Dimmi dov'è la cassaforte'', mentre il peso del suo corpo ti schiaccia contro il materasso e il cuscino che hai premuto sulla faccia ti impedisce di respirare".