Lavoro

Pmi, segnali di ripresa ma troppo tenui

Secondo i dati dell’osservatorio economico di Confesercenti le previsioni al 30 settembre mostrano un incremento tendenziale solo del 2,2 per cento

“Un dato abbastanza positivo, che, però, non ci soddisfa completamente - ha commentato il presidente di Confesercenti Città metropolitana Nico Gronchi . Riponevamo nel 2016 molte aspettative. Pensavamo che questo potesse essere l’anno della ripresa, quello in cui avremmo potuto scrollarci di dosso gli anni più bui della crisi economica e recuperare un po’ di terreno perso. Per ora purtroppo non è cosi: una ripartenza in qualche modo c’è stata ma non nelle dimensioni che speravamo”.

La crescita è infatti ancora abbastanza lenta, e soprattutto rimane inalterato il quadro di doppia velocità già intravisto negli ultimi report:  bene il turismo (+ 2), e il cibo (+2,90 pubblici esercizi; +3,50 ristoranti e pizzerie); commercio tradizionale diviso tra segnali positivi e negativi (+1,5 quello alimentare e -0,6 il non alimentare).

A metà strada i servizi (agenti di commercio + 1,40; agenzie immobiliari +1,90).

Una crescita di fatturati dunque non omogenea, in base alla tipologia merceologica e alla collocazione delle imprese sul territorio.

Molto meglio le imprese posizionate nei centri storici ed urbani che non quelle in periferia, fortemente condizionate dalla presenza di GDO e Outlet.

C' anche un nuova tendenza in via di evoluzione: la crescita dei fatturati delle piccole e medie imprese, doprattutto del settore food, posizionate nell’hinterland rurale fiorentino. Fenomeno da monitorare, ma sicuramente diretta conseguenza dei nuovi flussi turistici e anche delle nuove tendenze ‘food and beverage’.