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Covid-19, scontro in aula sui nuovi orari del tram

La riduzione del servizio del mezzo pubblico è finita al centro del dibattito politico nel giorno di applicazione delle variazioni di orario

La riduzione delle corse e delle frequenze del trasporto locale su ferro è finita al centro delle polemiche, l'opposizione è insorta chiedendo di ripristinare l'orario regolamentare. "Meno corse equivale a vetture più affollate e minore sicurezza per i passeggeri" questa l'accusa rivolta dalle opposizioni di destra all'amministrazione.

Il Consiglio comunale di Firenze, riunito straordinariamente nel Salone dei Cinquecento, ha affrontato il tema della riduzione delle frequenze e degli orari del trasporto pubblico. Da questa mattina le corse del tram sulle linee T1 e T2 sono state rimodulate mentre nei giorni scorsi il trasporto su gomma ha visto la soppressione di alcune corse a servizio degli studenti in prossimità di plessi scolastici (vedere articoli collegati). 

“Negli ultimi giorni è stata stimata una riduzione dei passeggeri tra il 15 e il 20 per cento dovuta in particolare alla chiusura delle scuole. Per questo la Regione Toscana ha disposto una riduzione del servizio del trasporto pubblico locale su gomma a quello feriale invernale non scolastico. Stesso provvedimento anche per la tramvia. Ma il trasporto pubblico è continuamente monitorato e siamo pronti, se necessario, a ripristinare il servizio consueto”. È quanto dichiara l’assessore alla mobilità Stefano Giorgetti replicando ai consiglieri del centrodestra. Nello specifico della tramvia, ribadisce che la modifica del servizio è comunque limitata, ad esempio nelle ore di punta la frequenza passa da 4 minuti e 20 secondi a 5 minuti. Nessun variazione invece per le corse della domenica. “Visto il calo dei passeggeri si ritiene che le corse consentano di mantenere la distanza prevista. Comunque la situazione è monitorata in modo da potere tornare, se serve, al servizio consueto” conclude l’assessore Giorgetti.

"La riduzione a orario feriale invernale non scolastico per i bus e i tram decisa per questa settimana comporta meno corse e più affollate. Molti cittadini ci segnalano che è impossibile mantenere sui mezzi pubblici la distanza di sicurezza di un metro. Per questo chiediamo che venga ripristinato il normale orario: più corse con meno passeggeri a bordo" questo l'intervento del consigliere del gruppo Lega, Andrea Asciuti. "La sicurezza dei nostri cittadini passa anche da misure come questa, il sindaco intervenga su Regione e aziende per convincerle a ripristinare il normale orario" ha concluso Asciuti.

Jacopo Cellai, capogruppo Forza italia e coordinatore cittadino del partito e Giampaolo Giannelli, responsabile dipartimento trasporti Forza Italia Firenze e Provincia hanno commentato "Stupisce la decisione, presa dal Comune di Firenze, di adottare, da oggi lunedì 9 marzo e fino alla riapertura delle scuole, l’orario “non scolastico" per le linee tramviarie. Nelle ore di punta ci sarà una corsa ogni 5 minuti per la linea T1 e ogni 5 minuti e 30 secondi per la linea T2, mentre in base all'orario "scolastico" le corse sono una ogni 4 minuti. Un paradosso, quello della diminuzione delle corse, che contrasta fortemente con i decreti ministeriali tesi ad aumentare la sicurezza dei viaggiatori, con uno spazio vitale volto ad impedire eventuali forme di contagio. Pensare che nell'orario tra le 21 e le 00.30 è previsto un tram ogni 11 minuti. La responsabilità di questo grave errore è tutta politica: Gest infatti, ente gestore della tramvia ha testualmente affermato che la società "esegue le disposizioni del Comune. E' di tutta evidenza che meno corse equivale a vetture più affollate e minore sicurezza per i passeggeri; una decisione quindi, quella del Comune di Firenze, davvero sorprendente. Auspichiamo quindi che il Comune di Firenze, già a partire da domani, torni sui suoi passi ripristinando la frequenza precedente delle linee T1 e T2, garantendo quindi una maggiore sicurezza per i viaggiatori. Perché gia con le frequenze delle corse "in orario scolastico" il metro di distanza da persona a persona, ritenuto il minimo di sicurezza per non incorrere in rischi, non viene rispettato; figuriamoci con minori corse giornaliere".