Attualità

Covid, test e vaccini su irregolari e senza dimora

Circa 1.200 cittadini in gravi condizioni sociali e abitative saranno sottoposti a test di screening ed avviati al percorso di vaccinazione

La Asl Centro si prepara a lanciare da Gennaio la Sorveglianza Epidemiologica del Covid nelle popolazioni difficili da monitorare per controllare la diffusione del Covid e dell’epatite B e C nelle persone che non hanno una regolare assistenza sanitaria. 

L'obiettivo è sottoporre in un anno e mezzo a test di screening circa 1.200 cittadini in gravi condizioni sociali e abitative, tra cui i senza fissa dimora e senza tetto, gli stranieri irregolari, i Rom, i sex workers di strada, i tossicodipendenti e gli psichiatrici senza abitazioni fisse. Persone a rischio per la propria salute e per quella della collettività.

Test rapidi per identificare possibili casi non riconosciuti di Covid e di Epatite B e C. Quelli positivi al test del Covid, sono avviati all’isolamento in Albergo Popolare o agli alberghi sanitari di Firenze, quelli positivi al test per epatite B e C sono accompagnati all’ambulatorio MASVE dell’AOU di Careggi per approfondimenti e cure con farmaci efficaci. Chi risulta negativo è invitato a vaccinarsi contro il Covid. E saranno le stesse Associazioni di strada a facilitare il percorso vaccinale, grazie anche al progetto ICARE coordinato a livello regionale dal Centro di Salute Globale del Meyer e gestito nell’Asl Toscana centro dal servizio di Igiene fiorentino, utilizzando traduttori di più lingue e trasporti ai centri vaccinali.

A Firenze lo screening è già partito, in stretto collegamento con le attività per l’emergenza freddo organizzate da Dicembre dal Comune di Firenze e dalla Società della Salute, da Gennaio l’attività si estenderà anche sull’area metropolitana tra Prato, Pistoia ed Empoli.

Il progetto è arrivato primo tra i molti partecipanti al bando lanciato dalla Regione Toscana per l’emergenza Covid. E’ coordinato dall’ufficio di Epidemiologia ed è condotto sul campo dalle Associazioni di strada che hanno una lunga esperienza nei contatti con soggetti difficili: Croce Rossa Italiana di Firenze, MEDU-Medici per i diritti umani, CAT-Cooperativa Sociale, Ambulatorio Stenone, Anelli Mancanti, Fondazione Bartolomei Corsi, CISOM-Corpo Italiano di Soccorso dell’Ordine di Malta. In campo anche il team dell’Ambulatorio MASVE dell’AOU di Careggi e l’Agenzia regionale di sanità della Toscana (ARS).

“Con queste iniziative - afferma Francesco Cipriani, direttore del servizio di Epidemiologia della Asl Toscana centro e responsabile scientifico del progetto - si rafforza lo scudo protettivo della rete anti-Covid, mettendo in sicurezza settori della popolazione che hanno oggettive difficoltà a mantenere comportamenti adeguati alla situazione pandemica”.