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Covid, nuovi rifiuti tra acquisti online e asporto

I residenti hanno segnalato in vari luoghi della città la presenza di imballaggi usati per la ricezione di merce ordinata online e prodotti da asporto

L'emergenza sanitaria ha cambiato le abitudini dei fiorentini e se è vero che la spazzatura è lo specchio delle consuetudini personali è al cassonetto che si fa il bilancio del periodo di reclusione: cartoni, polistirolo, legno, plastiche da imballaggio e pluriball occupano le strade di Firenze. E per la cosiddetta fase 2? Il sindaco ha già messo le mani avanti redarguendo chi abbandona mascherine e guanti monouso che sono obbligatori e pertanto necessari ma altrettanto inutili una volta usati.

Mentre risuona ancora l'accusa di "inciviltà" lanciata sui social dal sindaco Dario Nardella nel primo giorno in cui Firenze ha reso obbligatorio l'uso della mascherina nei confronti di chi abbandona i dispositivi ai margini delle strade, i cittadini di varie zone come ad esempio Sant'Ambrogio e San Jacopino puntano il dito sui cassonetti invasi dagli imballaggi.

Con i negozi chiusi è difficile attribuire il conferimento delle scatole agli esercenti e così appare chiaro che i rifiuti abbandonati in strada sono dei residenti e sono l'effetto dell'isolamento domiciliare e degli ordini effettuati su internet fino all'asporto di cibo e bevande che per essere trasportati richiedono appositi contenitori.

Ma se mascherine e guanti finiscono nell'indifferenziato come sottolineato dall'Istituto Superiore di Sanità, gli imballaggi devono ancora essere differenziati.

Davanti alle immagini della spazzatura che invade le strade qualcuno commenta indignandosi, altri chiedono sanzioni severe, ma c'è anche chi invita semplicemente a rivedere oltre alle abitudini di acquisto anche quelle del conferimento