Attualità

Costa San Giorgio, adesso Idra è un caso di scuola

Il Laboratorio Belvedere è sceso in piazza ed ha ospitato autorità scientifiche, accademiche e culturali sul caso della Variante di Costa San Giorgio

L'associazione Idra ha rotto gli schemi burocratici delle raccolte firme e dei protocolli ed ha portato direttamente in piazza il Laboratorio Belvedere sul caso della Variante di Costa San Giorgio, la trasformazione urbanistica della ex Caserma Vittorio Veneto composta da edifici conventuali in una nuova struttura alberghiera.

Una operazione rivoluzionaria che ha trasformato la Signoria in una delle piazze europee della urbanistica partecipata e dei concorsi internazionali. Una occasione di approfondimento che mai si era vista per quantità di interventi e per curriculum individuali dei singoli oratori. Idra è diventata un caso di scuola.

Il dibattito pubblico che si è svolto ai piedi di Palazzo Vecchio ha ospitato pareri di numerose autorità scientifiche, accademiche e culturali che si sono alternate al microfono ed in collegamento telefonico (vedere articoli collegati) ed hanno preso in esame aspetti storici, geologici, urbanistici e paesaggistici dell'area interessata dall'operazione.

Idra ha ricordato in una nota "Sulla nuova destinazione urbanistica che si prospetta fra Pitti e Belvedere, Palazzo Vecchio ha negato la partecipazione ai cittadini. I quali, non rassegnati, hanno invitato la giunta a seguire venerdì scorso la Maratona oratoria civile allestita allo scopo di attestare il prestigio e le motivazioni delle voci di dissenso raccolte da ogni parte d’Italia. Ci hanno fatto visita dei membri del Consiglio Comunale e del Consiglio di Quartiere 1, ma nessun esponente della Giunta si è presentato".

Idra ha deciso adesso di raccogliere i contributi proposti dai firmatari del Manifesto Boboli-Belvedere, partito con le firme dei 677 cittadini residenti nell’Oltrarno “Si richiede di attivare, ai sensi della Legge regionale 46 del 2013, un percorso di conoscenza e confronto pubblico...".

La raccolta dei pareri rischia di diventare così la sintesi del Laboratorio di partecipazione che, uscito dai paletti della formalità, si affaccia come un nuovo strumento popolare al servizio della stessa amministrazione che potrebbe decidere di tenerne conto se non altro per il valore dei soggetti coinvolti degni di presiedere una giuria di qualità.