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Consiglio, giuramento di Nardella e nuove cariche

L'insediamento del nuovo Consiglio comunale ha avuto luogo nel Salone dei Duecento di Palazzo Vecchio con il giuramento del sindaco Dario Nardella

La prima seduta del Consiglio Comunale di Firenze, presieduta dalla consigliera Letizia Perini, è stata aperta dal giuramento del sindaco Dario Nardella, con la convalida degli eletti e l'elezione del presidente del Consiglio comunale e dei due vice presidenti del Consiglio comunale. 

Il sindaco, al suo secondo mandato, ha twittato in diretta da Palazzo Vecchio "Ho giurato sulla Costituzione davanti al Consiglio comunale, sono ufficialmente sindaco. Grazie ancora una volta ai fiorentini che mi hanno dato fiducia, farò del mio meglio per onorare questo ruolo, con tutto il cuore. Ora andiamo avanti, per Firenze!". Nuovo presidente dell'assemblea cittadina è stato eletto Luca Milani. Il consiglio comunale ha poi eletto come vice presidenti Maria Federica Giuliani, consigliera del Gruppo del Partito Democratico ed Emanuele Cocollini del Gruppo Lega.

Il Capogruppo del Partito Democratico, Nicola Armentano ha dichiarato all'aula “Come gruppo consiliare crediamo che i risultati delle elezioni amministrative del 26 maggio ci carichino di una legittima aspettativa e della responsabilità di esprimere al Consiglio comunale una valida ed autorevole proposta per la Presidenza di questo organo". Luca Milani "proviene dal mondo del lavoro e si è avvicinato alla politica nel 2014 con la Lista civica di Dario Nardella. Sin da subito ha capito il valore della politica e dell’impegno attivo a favore dei cittadini. E’ stato Vice presidente della Commissione controllo e, successivamente, presidente della Commissione Bilancio del Comune di Firenze. In questo ruolo abbiamo avuto modo di apprezzare le sue doti di equilibrio e di mediazione e la capacità di una visione di insieme dell’attività politico-amministrativa". Infine "Dispiace aver ascoltato alcuni consiglieri di minoranza dolersi della mancata condivisione anticipata del nome proposto per la presidenza. Lo abbiamo fatto con tutti. Lo abbiamo fatto quando i tempi della dialettica interna al nostro partito lo hanno concesso. Le dinamiche democratiche talvolta richiedono più tempo ma portano con loro la grande soddisfazione di decisioni pienamente sentite e davvero unitive”.