Cronaca

Compro oro, blitz della polizia in tutta la città

La Questura fiorentina ha disposto una serie di controlli mirati all'interno degli esercizi commerciali per effettuare verifiche sui metodi e sui beni

Il Questore di Firenze Armando Nanei ha disposto una serie di controlli speciali nei cosiddetti “compro oro”, gli esercizi commerciali nei quali è ammessa, previa autorizzazione di polizia, la compravendita di preziosi. Diretta dal Dott. Domenico Messina la Divisione Polizia Amministrativa e Sociale (P.A.S.) della Questura di Firenze, nel corso dell’intera estate, ha svolto verifiche che si sono concentrate su 20 esercizi commerciali di settore in tutta Firenze, soprattutto nei quartieri Isolotto, Novoli ed in zone centrali della città.

I controlli delle attività, che esercitano sulla base di una licenza rilasciata dal Questore, hanno riguardato il rispetto della normativa amministrativa e di quella penale, perché ogni refurtiva traccia solitamente una propria strada dal momento dell’avvenuto reato.  I controlli amministrativi, si sono concretizzati sulla verifica dell’esposizione della licenza in luogo ben visibile ai clienti, sull’identificazione dei dipendenti e degli avventori, sull’analisi del registro delle operazioni e sull’effettuata iscrizione del titolare al registro pubblico informatizzato OAM - Organismo Agenti Mediatori. Proprio per quest’ultimo motivo, la violazione della normativa dell’iscrizione al registro ufficiale è stata la causa della denuncia penale all’Autorità Giudiziaria di tre compro oro, mentre per gli altri aspetti non sono state riscontrate irregolarità nelle attività. Sul posto sono state verificate minuziosamente le operazioni di compravendita, i beni venduti ed i clienti iscritti, identificando 622 persone che avevano lecitamente compiuto le operazioni di vendita dei preziosi. Il passo successivo è stato confrontare i beni venduti ed acquistati con quelli oggetto di denunce di furto, rapina e reati predatori in genere sul territorio nazionale.

Durante i controlli incrociati gli agenti hanno incontrato una coppia di coniugi anziani in merito ad alcuni furti subiti. Tutto è partito da un bracciale in oro che era stato venduto da un giovane fiorentino ad un compro oro dietro il corrispettivo di 350 euro. Le verifiche di polizia hanno ricostruito a ritroso la storia del bracciale e permesso di scoprire che si trattava di un monile di notevole valore affettivo per i suoi genitori. Il figlio, affetto da riferiti problemi di tossicodipendenza, aveva sottratto il bracciale a loro insaputa, per ricavarne qualche centinaio di euro. E questo non sarebbe stato l’unico episodio: è di qualche migliaio di euro il valore complessivo dei preziosi che sono stati riconosciuti dai genitori come propri.