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Città accessibile, arriva la task force

L'organismo dovrà effettuare una ricognizione degli spazi urbani su cui intervenire. Nel 2020 realizzati 65 abbattimenti di barriere architettoniche

Un investimento di 250mila euro di risorse per l’abbattimento di barriere architettoniche relativamente agli attraversamenti pedonali della rete viaria cittadina nell’anno appena concluso, con 65 interventi realizzati a fine 2020 e una task force dedicata in arrivo: è il bilancio delle azioni su cui ha fatto il punto la vicesindaca di Firenze Alessia Bettini, in audizione ieri nella commissione urbanistica presieduta dal consigliere Renzo Pampaloni che ha approvato un ordine del giorno.

Gli interventi sono stati ultimati nei quartieri 2 e 3, sono in esecuzione nel 4 e in programmazione sul 5 e puntano a minimizzare le criticità sui marciapiedi in corrispondenza di attraversamenti pedonali, quindi con l’abbattimento della quota di calpestio o l’introduzione di apposite rampe munite di percorso tattile con linguaggio Loges Vet Evolution. 

Il lavoro conta molto sulle "segnalazioni che arrivano dai territori e in questo senso il ruolo dei quartieri è centrale". Ma è in arrivo anche una task force che dovrà produrre una ricognizione sulla situazione fiorentina: richiesta dalla commissione con l'ordine del giorno della consigliera Michela Monaco e già annunciata dal sindaco Dario Nardella, ricorda Bettini, verrà convocata al più presto anche con l’assessore al welfare Sara Funaro. 

"Fare e fare bene è indubbiamente necessario - asserisce la vicesindaco - ma non basta se contemporaneamente non si crea un humus culturale che permetta di far comprendere ai cittadini la ratio di queste azioni, la loro urgenza e quella di dover mettere in pratica ognuno nel proprio piccolo comportamenti corretti". 

“La commissione urbanistica – ha spiegato il presidente Pampaloni – ha rielaborato ed approvato, partendo da una richiesta della consigliera Michela Monaco, un atto in cui si richiede la conferma degli stanziamenti per l’abbattimento delle barriere architettoniche stradali, l’avvio della sperimentazione sui sensori per gli stalli delle persone con disabilità e il finanziamento del Piano dell’accessibilità. Quest’ultimo, proprio per la natura multidisciplinare del tema, è il salto di qualità necessario per pianificare e programmare l’accessibilità in tutte le sue declinazioni”.