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"Centro pieno e bar chiusi, fa male al cuore"

Strade del centro storico gremite di persone ma senza il servizio degli esercizi pubblici, il commento del presidente Confcommercio sulle chiusure

Strade e piazze gremite ma luci spente all'interno dei locali pubblici. Il centro di Firenze ha ospitato un grande via vai di passanti nel primo fine settimana di Novembre, dopo le 18 però le attività sono state chiuse, come previsto dal Dpcm. Un lockdown insolito anche per la categoria che più di altre ha subito le ripercussioni delle prime misure adottate la scorsa primavera, quella dei pubblici esercizi.

Il presidente di Confcommercio Firenze, e vice presidente Fipe, ha commentato così la situazione a Firenze "Chi fa il mio mestiere lo può meglio comprendere, ma fa male al cuore vedere la città piena di gente ma essere costretti a chiudere i nostri locali alle 18 ed invitare i clienti ad alzarsi mentre le strade, le piazze continuano a pullulare di persone che avrebbero invece un gran bisogno del nostro servizio".

"Chiediamo con forza che si renda giustizia ad un settore che oggi è sì a terra ma che vuole tornare a correre sulle sue gambe" è quanto Cursano ha ribadito nelle scorse ore partecipando alla manifestazione indetta dal settore in piazza Duomo. "Abbiamo manifestato in modo ordinato, silenzioso e pacifico ma determinato perché vediamo il nostro futuro, quello dei nostri collaboratori, delle nostre aziende, delle nostre famiglie e del nostro stesso progetto di vita in pericolo" ha sottolineato Cursano, molto attivo e seguito da tutta Italia sui social network.