Cronaca

Bomba, la pista delle celle telefoniche

Investigatori al lavoro sui tabulati telefonici per ricostruire i movimenti sospetti davanti alla libreria Bargello prima dell'esplosione

Non ci sono solo le immagini delle telecamere di videosorveglianza di via Leonardo da Vinci, a dire il vero non molte, al vaglio degli investigatori che stanno lavorando freneticamente dopo l'esplosione che ha gravemente ferito l'artificiere di 39 anni davanti alla libreria Bargello, vicina agli ambienti di Casa Pound. Ci sono anche le celle telefoniche a cui potrebbe essersi attaccato chi ha piazzato la bomba. Magari anche più di una volta: prima della sistemazione dell'ordigno nella rete della serranda della libreria, infatti, è probabile che siano stati fatti dei sopralluoghi.

Un lavoro che si prospetta lungo e molto impegnativo ma che potrebbe dare dei risultati importanti ai fini delle indagini in corso dopo l'apertura dell'inchiesta da parte della procura fiorentina per tentato omicidio. Intanto stamattina è stato fatto un altro sopralluogo in via Leonardo da Vinci, non per effettuare prelievi di frammenti ma per fare altre foto e video.

In parallelo stanno andando avanti anche le analisi sui frammenti della bomba repertati dai poliziotti della scientifica e inviati a Roma per essere esaminati. I risultati potrebbero far emergere la presenza di materiale biologico umano come impronte digitali o tracce di saliva da cui potrebbe essere ricavato il dna. Compito, anche questo, non facile visto che ricavare del dna da questo tipo di campioni è un'operazione molto difficoltosa. 

Resta in piedi, per il momento, la pista della matrice riconducibile agli ambienti anarchici alla luce anche di analogie con altri casi avvenuti di recente. Non c'è solo quello della bomba, molto simile a quella fiorentina di Capodanno, piazzata davanti a un ufficio postale in periferia di Torino a novembre, ma anche l'azione rivendicata dagli anarchici a Firenze il 21 novembre ai danni di uno sportello Postamat che fu incendiato in via Cento Stelle.