Attualità

Celebrano la Resistenza tra le transenne perenni

I residenti hanno affisso cartelli e fiori presso la lapide commemorativa ma il marciapiede è da tempo impraticabile e circondato dalle transenne

I residenti di Castello, a Firenze, hanno celebrato il 25 Aprile presso la lapide che ricorda il Decennale della Resistenza 1944 - 1954. Alcuni manifesti e fiori sono stati affissi dietro le transenne perché da tempo il marciapiede è impraticabile.

All'angolo tra via Umberto Crocetta e via Reginaldo Giuliani, il marciapiede è da tempo chiuso dalle transenne e i pedoni sono costretti a passare lungo la strada in un punto pericoloso, dove le auto viaggiano veloci da via Giuliani o svoltano a sinistra in via Crocetta. 

"Si scelga se è un passaggio pedonale o un monumento alla Resistenza? Il marciapiede resterà per sempre un simulacro dell'antifascismo o sarà riaperto per concederne l'utilizzo da parte dei residenti di Castello? Nel dubbio ho presentato un'interrogazione per chiedere cosa farà il Comune di Firenze" è stato l'intervento del capogruppo di Fratelli d'Italia, Alessandro Draghi.

In merito alle transenne di via della Crocetta sono intervenuti anche i consiglieri Antonella Bundu e Dmitrij Palagi "Il consigliere comunale Draghi, di Fratelli d'Italia, sceglie proprio il giorno dopo la Liberazione per evidenziare il problema del protrarsi dei lavori in via della Crocetta, dove ieri è stata scattata anche la foto istituzionale in occasione del 25 Aprile. Comprendiamo le difficoltà e i disagi della cittadinanza, però suggerire che la transenne vengano lasciate sul posto per valorizzare la targa della Resistenza è decisamente fuori luogo, attesta una strumentalità di chi evidentemente non ritiene giusto ricordare le partigiane e i partigiani, che ci hanno liberato dalla monarchia, dal fascismo e dall'occupazione nazista. Anche perché i cartelli e le altre attestazioni che si possono vedere sono stati lasciati in modo spontaneo, quindi davvero non ha alcun senso l'illazione. Piuttosto ci chiediamo se le destre prima o poi si dichiareranno interessate a cambiare nome a via Reginaldo Giuliani, dato che questo nome continua a macchiare la toponomastica della nostra città. All'Amministrazione chiediamo di rispondere in modo chiaro rispetto al cantiere, respingendo con determinazione ogni illazione sull'importanza dell'antifascismo e della memoria".