Attualità

"C'è rischio focolai nell'assistenza domiciliare"

L'allarme della Usb dopo casi di Covid, il sindacato chiede tamponi di controllo periodici e limitazione dei contatti diretti nei servizi alla persona

Con la seconda ondata di contagi da Covid-19, "Il virus è arrivato anche nel servizio di assistenza domiciliare in appalto al Comune di Firenze" è quanto denunciato da l'Unione sindacale di base che ha chiesto di intervenire con tamponi ogni 15 giorni e limitazione dei contatti.

"In vari quartieri di Firenze - ha spiegato il sindacato in una nota - cominciano ad essere presenti diversi casi di utenti positivi e di conseguenza di operatori a casa in attesa del tampone".

Cosa fanno gli operatori. "Gli operatori - sottolinea la Usb - svolgono servizi essenziali di assistenza diretta alla persona come la cura dell’igiene e la preparazione del pasto ad anziani e diversamente abili, e servizi non essenziali di supporto e monitoraggio alla persona come spese, pulizie dell’alloggio e accompagnamenti per passeggiate all’esterno dell’abitazione".

"Il rischio da evitare - sottolinea il sindacato - è che si ripeta anche per il servizio di assistenza domiciliare la stessa dinamica che è avvenuta e sta tutt’ora avvenendo nelle Rsa, con il conseguente scoppio di focolai. Senza un intervento chiaro ed attento si rischia che il servizio vada totalmente fuori controllo. Per gli operatori occorre limitare subito i servizi ai soli servizi essenziali, come già fatto dal mese di Marzo al mese di Giugno 2020. Da un punto di vista della prevenzione, gli operatori hanno effettuato un solo esame sierologico nel mese di Maggio e poi più niente. Adesso non ci possono essere più scuse, chiediamo che agli operatori vengano effettuati tamponi periodici ogni quindici giorni. Riteniamo infine che sia indispensabile sia per la sicurezza dell’assistito che dell’operatore la possibilità di limitare il contatto in ambiente chiuso senza intaccare la piena retribuzione di chi opera in condizioni di grande rischio.