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Cassa integrazione, in aumento tra gli artigiani

A suonare il campanello di allarme è la Confartigianato di Firenze che presenta i dati sulle richieste avanzate dalle imprese artigiane locali

Le imprese dei settori tessile, arredamento ed edilizia hanno aumentato le richieste di cassa integrazione. Alessandro Sorani, Presidente di Confartigianato Firenze, commenta i dati dell’Ente Bilaterale dell’Artigianato Toscano sul Fondo di Solidarietà Bilaterale per l’Artigianato (Fsba) pubblicati oggi dal Corriere Fiorentino "Il problema c’è ed è rilevante. Stiamo pagando sia la situazione contingente sia alcuni nodi strutturali irrisolti".  

Secondo i dati - da gennaio 2019 al 15 settembre le domande Fsba presentate dalle aziende artigiane, che hanno in media cinque dipendenti, sono aumentate del 17,9 per cento rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, mentre il numero dei lavoratori richiedenti è cresciuto del 30,4 per cento. A livello provinciale spicca l’aumento delle domande su Firenze con un più 36 per cento.

Sorani ha commentato “I numeri ci dicono che la situazione è complicata e ovviamente il quadro è ancora più fosco nella realtà perché lo studio Ebret non tiene conto dell’edilizia e cioè del settore che dalla crisi del 2007-2008 ha subito la contrazione più pesante sia in termini di fatturato che di occupazione per tante nostre imprese artigiane. E’ vero che spesso le richieste di cassa-integrazione non sempre corrispondono poi all’effettiva erogazione della stessa, perché le imprese la chiedono e poi magari non l’attivano, ma anche questo è il segnale di una atteggiamento dei nostri artigiani che testimonia una scarsa fiducia nel futuro e quindi un mettere le mani in avanti perché si pensa che possano arrivare tempi bui”. “Quello che però colpisce - ha fatto notare il Presidente di Confartigianato - è che dentro questa spirale negativa siano finiti sia il tessile che l’arredamento cioè due dei fiori all’occhiello dell’artigianato fiorentino e toscano”.

“E’ vero che il nostro settore tessile è quello più suscettibile alle variazioni di mercato e troppo spesso risulta dipendente dagli ordini delle grandi firme. Sarebbe utile quindi imboccare un’altra strada che è quella che da tempo noi come Confartigianato stiamo suggerendo alle imprese tessili artigiane: investire su propri brand autonomi così da ridurre da una parte la dipendenza dalle commesse esterne e dall’altra per valorizzare meglio le proprie capacità e eccellenze, il che gli consentirebbe di mettere a frutto la propria capacità anche gestionale di padroneggiare il mercato”. “Quanto al settore dell’arredamento - ha concluso Sorani - indubbiamente sta vivendo una fortissima crisi. Noi lo vediamo direttamente a Poggibonsi, Perignano e nella zona fiorentina a Pontassieve e Montespertoli. Stiamo pagando la concorrenza delle grandi catene del dell'arredo che stanno spingendo ai margini tante nostre piccole realtà imprenditoriali. E purtroppo la caduta interna non viene più compensata dall’export su cui registriamo crescenti difficoltà sia per la situazione internazionale che sta portando a una autentica guerra di dazi, sia perché gli stilisti delle nostre piccole realtà artigianali che non sono in grado di comprendere le trasformazioni del mercato in tempo per modificare le proprie impostazioni produttive”.