Attualità

"Casi zero sono differiti, effetto delle chiusure"

Roberta Villa, medico e divulgatrice scientifica, commenta a QUInewsFirenze i dati delle ultime ore che registrano una frenata nei casi di Covid 19

La Asl Toscana Centro alle 18 di Domenica 17 Maggio, per la prima volta dall'inizio dell'epidemia, ha segnalato l'assenza di casi di positività al Covid 19 nella Città metropolitana di Firenze (vedere articoli collegati). Il dato è stato confermato Lunedì 18 Maggio, sempre alle 18, nessun caso di Covid 19 è stato registrato a Firenze in 48 ore.

QUInewsFirenze ha contattato Roberta Villa, divulgatrice scientifica laureata in medicina e chirurgia, impegnata sul fronte della narrazione dell'epidemia di Covid 19 in Italia che ha commentato così i dati fiorentini 

Firenze fa bene ad esultare per lo stop dei casi positivi?

"Riducendo drasticamente i contatti i contagi sono diminuiti. Prima o poi questi dati sarebbero arrivati, si tratta della famosa curva discendente. Consideriamo che anche a Milano stanno scendendo, solo che sono partiti da un picco più alto ed impiegano più tempo. Arrivare a zero va benissimo, significa aver rispettato le regole durante la quarantena e le chiusure delle attività. Sono risultati che arrivano in differita, non rispecchiano l'andamento del virus nelle ultime ore ma nelle ultime settimane".

E adesso?

"Non significa che il virus ha smesso di circolare a Firenze. Non parliamo della scomparsa del Covid 19, stiamo parlando dei dati delle nuove diagnosi rilevate sul territorio. Non sono escluse forme lievi ed asintomatiche in circolazione. Solo una piccola quota di casi ha forme tali che arrivano ad essere valutate. E' un buon segnale ma occorre mantenere alta la guardia. Adesso le occasioni di contagio sono aumentate".

Qual è lo scenario dunque?

"Ci sono dei portatori del virus che, senza saperlo, possono contagiare altre persone. La prudenza è d'obbligo".

Quindi le distanze sono l'ultimo baluardo?

"Sulle distanze si è detto di tutto. Un metro, un metro e ottanta centimetri... ma si cerca di normare ciò che non può essere regolato. Non si può essere sicuri che uno starnuto non arrivi a contagiare a due metri di distanza. Oggi la gente è più sensibile al rischio ed abbiamo imparato a tossire nel gomito e a riguardarci in caso di sintomi influenzali. Allo stesso modo stare spalla a spalla non porta al contagio, occorre invece valutare attentamente la convivenza negli spazi. Diciamo che mantenere la giusta distanza è oggi un compresso ragionevole per tornare alla normalità ma non abbiamo la sicurezza al 100 per cento di scansare il virus".

Il capoluogo che ad oggi registra 3.406 casi complessivi di coronavirus è tra le province toscane al terzo posto per tasso di contagi dopo Massa Carrara che ha 535 casi per 100.000 abitanti e Lucca con 349. Firenze ha un tasso di 337.