La Cgil rilancia l'allarme sulle lungaggini che riguardano le case popolari e la loro assegnazione. Lo fa con una nota in cui ricorda l'assegnazione, nei giorni scorsi da parte del Comune di Firenze di "40 case di edilizia popolare ristrutturate a famiglie utilmente collocate in graduatoria, grazie al sostegno economico di un’importante azienda privata fiorentina". Una notizia, si legge che "non può che essere accolta positivamente, ma - pur trattandosi di una iniziativa meritoria - pensiamo che non sia una risposta al disagio abitativo".
Il problema, per la Cgil, sono i fondi pubblici nazionali che sono stati tagliati negli ultimi anni, "di conseguenza le Regione e i Comuni non hanno risorse neanche per ristrutturare gli alloggi che si liberano". Una situazione che "contribuisce ad aggravare una situazione che invece avrebbe bisogno di risposte maggiori a causa di un bisogno crescente dovuto al caro affitti, ad un impoverimento dei cittadini e alla precarietà lavorativa".
Da qui la richiesta del sindacato: "Servono risorse pubbliche e una politica mirata ed è fondamentale che i Comuni, insieme alla Regione, come più volte ribadito dalla Cgil e Sunia, rimettano al centro del dibattito politico di questo Governo il tema del diritto all'abitare e della precarietà abitativa, che sembra completamente scomparso dall’agenda politica".