Comuni in apprensione per l'illuminazione pubblica e mano agli interruttori per ridurre i consumi, le attività commerciali non sono da meno però e così rischia di saltare il presidio di vicinato. Insomma, le luminarie natalizie sarebbero l'ultimo dei problemi.
Con l'avvicinarsi delle feste cresce la preoccupazione di restare senza le tradizionali luci che da un lato all'altro delle strade accompagnano lo shopping nelle vie commerciali. Ma mentre in Toscana i Comuni mettono mano agli interruttori a porsi il problema sono anche esercenti e commercianti che l'interruttore lo hanno in vetrina.
Troppi danno per scontato che le vetrine dei negozi siano accese la sera e nei giorni festivi ma si tratta di un servizio pubblico che gli esercenti offrono alla clientela e che ricade sui costi di gestione delle attività perché il contatore che gira si trova appunto all'interno dei locali.
Con l'arrivo delle ultime bollette il problema si è posto così come il possibile ricorso a faretti alimentati a pannelli solari, ma si tratta comunque di una spesa.
Lapo Cantini, della segreteria di Confesercenti Firenze commenta a QuinewsFirenze "Da sempre le nostre attività garantiscono la sicurezza del territorio integrando con insegne e vetrine l'illuminazione pubblica. Il caro bollette mette certo a rischio questa sinergia pubblico privato. Urgono interventi urgenti a livello governativo ed UE. Sembra certo un tetto europeo (anche se provvisorio) al prezzo del gas: speriamo che possa essere risolutivo in termine di contenimento dei costi e lotta alla speculazione sul rialzo dei prezzi energetici".
I cittadini di ogni rione ed ogni strada conoscono bene quei commercianti che mantengono insegne, lampioncini e vetrine accesi oltre l'orario di lavoro contribuendo così al presidio del vicinato e sanno cosa significherebbe perdere quelle vero e proprie luci guida.