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Cala il Pm10 ma è allerta per il biossido di azoto

Il capoluogo ed i comuni limitrofi sono stati esclusi dalle aree critiche per la concentrazione di PM10 ma resta il rischio per il biossido di azoto

I comuni dell'hinterland fiorentino non sono più ricompresi dalla Regione Toscana nell’elenco delle situazioni di rischio per il superamento dei valori limite di PM10 ma resta il rischio per quanto riguarda le concentrazioni del biossido di azoto, a comunicarlo è stata l'Agenzia regionale per l'ambiente.

Negli ultimi 5 anni l'area che comprende Bagno a Ripoli, Calenzano, Campi Bisenzio, Firenze, Lastra a Signa, Scandicci, Sesto Fiorentino e Signa non ha registrato valori della media giornaliera di PM10 superiori al massimo consentito nelle stazioni urbana e periferica per questo motivo non sono più valutati come critici.

Arpat ha però spiegato che "Nell’area in questione persiste invece il superamento della media annua per il biossido di azoto. La Regione ha dato ai comuni precisi indirizzi per mantenere l’obiettivo raggiunto relativamente al PM10; si tratta di indirizzi per la mitigazione delle emissioni degli impianti termici, per la mobilità sostenibile, per la tutela della popolazione fragile, altri interventi di mantenimento, aumento del verde urbano ed extra urbano".