Cronaca

Bus turistici anche dall'estero senza permesso

Li ha scovati la polizia municipale anche in borghese, intervenuta dopo le segnalazioni dei cittadini. Sono fioccate sanzioni e fermi di veicoli

I controlli della polizia municipale

Dieci bus turistici 'abusivi' e irregolarità rilevate per due conducenti di linee internazionali con un fioccar di sanzioni e fermi di veicolo: è questo l’esito di alcuni controlli mirati eseguiti dalla polizia municipale anche con agenti in borghese a seguito di diverse segnalazioni arrivate al reparto di Rifredi da residenti del viale Guidoni.

Sì perché in quel controviale subito dopo il Palagiustizia, dal lato in direzione autostrada, soprattutto il sabato e il mercoledì mattina stazionano bus turistici e di linee internazionali che non solo si fermavano, ma anche sostavano creando disagi. Fin qui le segnalazioni, a seguito delle quali il reparto di Rifredi ha organizzato controlli specifici. Per due sabati consecutivi e lo scorso mercoledì, anche con agenti in abiti civili, sono stati controllati 15 bus turistici e 8 bus in servizio di linea internazionale tra Italia, Albania, Serbia e Kossovo.

Dai controlli sono emerse diverse irregolarità: 10 bus turistici su 15 sono risultati privi di autorizzazione a transito e sosta nella città di Firenze (Ztl bus) per un totale di 1.250 euro di sanzioni. 

Nei guai anche 2 conducenti di bus di linee internazionali che, per effettuare il servizio in Italia, devono avere l'autorizzazione dal Ministero dei trasporti italiano. Il primo, di origini straniere residente in Italia e con patente italiana che effettuava servizio di collegamento tra il Kossovo, Serbia, Italia e viceversa, è risultato privo di contratto di lavoro con l'azienda kosovara proprietaria del bus (la cosiddetta “Carta del conducente”). Questo ha comportato il pagamento immediato di 250 euro oltre alla sanzione accessoria del ritiro della carta di circolazione per il fermo del veicolo per 60 giorni. 

L’altro caso risultato non in regola riguarda un bus che effettuava servizio passeggeri con l'Albania. Al controllo dei documenti è emerso che la linea autorizzata al transito in Italia non prevedeva nessuna fermata in Toscana e tantomeno a Firenze. È quindi scattata la sanzione prevista per il cosiddetto “fuorilinea” che prevede il pagamento immediato di 430 euro, il ritiro della carta di circolazione e il fermo del bus per un periodo variabile da 2 a 8 mesi (su decisione dell'ufficio territoriale competente del Ministero dei trasporti). 

Il conducente, al momento di dichiarare il luogo di custodia del veicolo (che doveva essere obbligatoriamente in Italia) è stato evasivo avvalendosi della facoltà di comunicarlo entro 3 giorni. Reticente anche su quale confine italiano avrebbe lasciato i passeggeri che avrebbero dovuto proseguire per la destinazione finale con un altro veicolo. Il che faceva ha fatto sospettare agli agenti che il conducente se ne sarebbe tornato in Albania con il bus nonostante l'obbligo di non circolare e di custodia nel territorio nazionale. 

Sospetti confermati. Mercoledì sera, riferisce una nota della Municipale fiorentina, si è presentato al porto di Bari per imbarcarsi per l'Albania passando la dogana/confine di Stato. Ma gli agenti di Rifredi avevano già inserito la targa del veicolo nel sistema nazionale dei fermi Sives inviando un'informativa urgente corredata con le foto del bus e del conducente, alla frontiera terrestre e Polizia Stradale di Trieste, e alla Polmare (frontiera marittima portuale) di Ancona, Bari e Brindisi.

E così, il conducente, una volta arrivato a passare il controllo doganale, alle 21,30 poco prima della partenza del traghetto per Valona, è stato fermato dalla polizia di frontiera. Non ha proseguito per evitare di commettere un reato con sequestro penale del bus. A questo punto i passeggeri sono stati fatti salire sul traghetto e la guardia di finanza del porto di Bari ha provveduto a far parcheggiare il bus in area chiusa e recintata dove rimarrà fino al periodo di fermo.