Attualità

​Blocco edilizia, allarme per i posti di lavoro

In città sono rimasti fermi centinaia di cantieri, dai frazionamenti immobiliari ai cambi di destinazione d'uso, che occupano migliaia di lavoratori

Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil del settore delle costruzioni si sono dichiarate preoccupate per gli effetti negativi dovuti al blocco delle ristrutturazioni che sta interessando Firenze ed è destinato a permanere almeno sino all'autunno. "L'effetto è stato di bloccare l’unico segmento del comparto delle costruzioni che garantiva occupazione: centinaia di cantieri, da quelli per frazionare appartamenti a quelli per cambiare la destinazione d'uso di un immobile" hanno spiegato. 

"C'è il concreto rischio, se non si trovasse una soluzione in tempi rapidi, che circa 3.500 lavoratori edili perderanno il posto di lavoro con ricadute nefaste sui comparti collegati. Il perdurare di questo blocco sarebbe il colpo finale per un settore che ha da sempre un effetto anticiclico e di volano dell’economia. In una fase in cui gli investimenti pubblici sono in calo, bloccare quelli privati appare una follia. Questo ulteriore blocco dei cantieri si potrebbe sommare alla già drammatica situazione del settore edile fiorentino, che ha visto praticamente dimezzarsi il numero di addetti negli ultimi 10 anni con la perdita di oltre il 50% dei posti di lavoro" così Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil di Firenze preoccupate per la situazione che si sta creando hanno chiesto un confronto urgente con le istituzioni.

Con l’Ordinanza del 23 maggio 2019 il Consiglio di Stato ha accolto l’istanza cautelare contro il Comune di Firenze che di fatto ha sospeso, accogliendo un ricorso dell'associazione ambientalista Italia Nostra, la variante al regolamento urbanistico approvata nell'ottobre 2018 che aveva introdotto la cosiddetta "ristrutturazione edilizia con limitazioni" per il centro storico. Il Comune di Firenze ha esteso la sospensione dei cantieri a tutto il territorio, ma Italia Nostra ha successivamente spiegato che l'interesse dell'associazione era quello di bloccare gli interventi relativamente alla sola area Unesco.