Lavoro

"Tagli nell'appalto" bibliotecari ancora in piazza

Lavorano in biblioteche e archivi comunali da precari e temono di perdere il posto. La replica di Palazzo Vecchio che annuncia nuove assunzioni

Una passata protesta dei Biblioprecari

Da tempo paventavano un taglio ai servizi in appalto di biblioteche e archivi comunali col nuovo bando di affidamento. Ora che però quel bando è uscito bibliotecari e archivisti della formazione Biblioprecari vedono fondati i loro timori: "I servizi bibliotecari e archivistici potrebbero partire decimati di quasi un sesto rispetto a quelli attualmente presenti", affermano.

No, assumiamo, è la replica che arriva da Palazzo Vecchio per bocca degli assessori al bilancio Federico Gianassi e al personale Alessandro Martini: “Rispetto allo scorso anno il Comune ha messo 500mila euro in più sulle biblioteche” dichiara Gianassi. “Sono in corso 30 nuove assunzioni da profilo C e D che valgono un milione di euro e faremo un nuovo concorso specifico per bibliotecari entro l’anno, oltre a garantire la formazione specifica. Siamo stanchi di bugie”, afferma Martini.

Ma i precari sono di diverso avviso, e allora eccoli di nuovo in piazza a manifestare, lunedì prossimo 21 Febbraio dalle 11 in un presidio sotto Palazzo Vecchio. Sì perché a loro avviso quel bando "significherà la mancata attivazione di servizi essenziali finora garantiti" e quindi in conseguenza anche la perdita di posti di lavoro. I loro posti di lavoro, per l'appunto, e sono circa 100.

"Nello specifico - dettagliano - dal prossimo 1 Maggio Festa del Lavoro potranno non essere attivi il servizio Bibliobus, la biblioteca itinerante nata nel 1992 da un progetto della Biblioteca dell’Isolotto e poi esteso a tutti i quartieri della città, l’alfabetizzazione informatica ritenuta necessaria dall’Agenda Digitale per realizzare la cosiddetta cittadinanza digitale, il servizio di prestito a domicilio, tanto pubblicizzato durante la pandemia".

Ancora subirebbero contrazioni gli orari di apertura della Biblioteca delle Oblate e di BiblioteCanova, della Biblioteca di Palagio e delle biblioteche di quartiere oltre a quelli dei servizi al pubblico per l’Archivio Storico. 

"Oltre alla cittadinanza, ne faranno le spese le lavoratrici e i lavoratori che dovranno fare i conti con circa 2000 ore in meno al mese e che non hanno, al momento, nemmeno il riconoscimento di punteggi dedicati ai titoli di servizio da far valere nei prossimi concorsi previsti per il progetto di reinternalizzazione di questi servizi", affremano. Tra loro c'è chi lavora da oltre 15 anni. A perdere l'occupazione no, non ci stanno.