Lavoro

Bibliotecari precari in protesta a Palazzo Vecchio

I quasi cento impiegati nelle biblioteche cittadine in scadenza di appalto hanno chiesto garanzie sui livelli occupazionali e tutele contrattuali

In concomitanza con la riapertura parziale dei servizi bibliotecari del Comune di Firenze, i bibliotecari precari in appalto si sono trovati in piazza Signoria per rivendicare il diritto al lavoro e garanzie per il futuro.

"A solo un mese dalla scadenza dell’appalto non c'è stata ancora nessuna informazione ufficiale su un’eventuale proroga o sul contenuto del nuovo bando e la maggior parte dei quasi cento lavoratori del mega-appalto delle biblioteche comunali fiorentine si ritrova in Fondo Integrazione Salariale al 67 per cento dello stipendio abituale. Ancora per qualche settimana, secondo il rinnovo contenuto nell'ultimo Decreto Rilancio. E poi che ne sarà di loro?" domanda il sindacato di Base che ha aggiunto "La scelta dell’Amministrazione di impiegare dipendenti comunali in sostituzione di questi lavoratori, oltre a rappresentare una palese violazione del codice degli appalti, costringe gli stessi dipendenti comunali a vestire scomodi panni, quelli di chi ruba il lavoro a lavoratori con i quali hanno condiviso per anni la gestione di questi importanti servizi. Attualmente, con le sole 20 ore a settimana di apertura di 5 biblioteche su 13, l'Amministrazione sta sottraendo alla cittadinanza un servizio pubblico essenziale. Anche la Regione Toscana, con il Documento di indirizzo per la riapertura di biblioteche e archivi in Toscana, contenuto nell'Ordinanza n. 59 del 22 maggio, raccomanda di includere il personale in appalto nella gestione dei servizi bibliotecari e archivistici in modalità smart o in sede.

Queste le richieste all’Amministrazione "Garanzie ufficiali sui tempi di rientro a lavoro del personale ATI, sul recupero dei mesi di sospensione e sulla proroga, specificando le condizioni, sul nuovo bando di gara che rispetti il già siglato protocollo d'intesa in materia di appalti pubblici e che non preveda riduzioni del personale attualmente impiegato e tutele per i lavoratori che, allo stato attuale, risultano coperti dal FIS solo fino alla metà di giugno e tutele per i lavoratori con contratti a tempo determinato (scaduti durante l’emergenza Covid o in scadenza a fine appalto) o con contratto a chiamata che sono rimasti esclusi dalle varie forme di sussidio statale".