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Bandiera della pace, screzi in consiglio comunale

L'esposizione di vessilli pacifisti in aula a Palazzo Vecchio contro la guerra in Ucraina seguita all'invasione russa non ha trovato tutti d'accordo

Le bandiere esposte in aula del consiglio comunale

Il no alla guerra in Ucraina deflagrata con l'invasione da parte delle truppe russe mette tutti d'accordo, nel consiglio comunale fiorentino. Non altrettanto l'esposizione delle bandiere della pace in aula, fonte invece di screzi. 

Stamani il Consiglio comunale di Firenze ha apposto, come simbolo, due bandiere della pace davanti alle prime postazioni riservate ai consiglieri. Perché: "Anche i simboli sono importanti", ha dichiarato il presidente dell'assemblea cittadina Luca Milani. Il distinguo è giunto dal vicepresidente del consiglio comunale, Emanuele Cocollini, che ha manifestato la propria contrarietà: “Sono contro la guerra e voglio precisarlo – ha detto Cocollini – però non sono d’accordo con questo tipo di manifestazioni”. E poi spiega: "Non sono d’accordo con manifestazioni retoriche che celebrano la pace solo a parole. No, la pace va realizzata nei fatti".

Le bandiere comunque sono apposte e Milani ribadisce la scelta che tra l'altro giunge all'indomani della firma della Carta di Firenze per la pace in Mediterraneo, culmine del forum che ha portato a Firenze i vescovi e i sindaci dell'area mediterranea: “Ho deciso di esporre le bandiere della pace nel Salone dei Duecento. Sono un simbolo dell’impegno dell’aula contro la guerra che si sta verificando tra Russia e Ucraina e, con l’accordo di tutta l’aula, sono state apposte le due bandiere. A volte anche i simboli sono importanti”.