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In lutto o sopravvissuti, un aiuto dopo il Covid

C'è chi ha perso familiari senza poterli salutare, e chi dopo l'isolamento fatica a ritrovare equilibrio. Per loro un incontro con gli esperti

I familiari in un lutto difficile da elaborare, e i sopravvissuti alla terapia intensiva che faticano a ritrovare un equilibrio anche sotto il profilo relazionale. E' un altro male portato dal Covid-19, e a loro il personale sanitario del reparto di terapia intensiva dell’ospedale di Santa Maria Annunziata a Ponte a Niccheri, l’ospedale della Asl Toscana centro diretto da Andrea Bassetti, ha deciso di dedicare un incontro a cui hanno partecipato sia i parenti delle persone decedute sia i sopravvissuti al Covid in terapia intensiva. 

Sono state le testimonianze dirette di questi ultimi a far sapere ai familiari di chi non ce l’ha fatta cosa è accaduto in quei giorni. I sopravvissuti alla malattia hanno raccontato di mani che si intrecciavano, quelle degli infermieri e quelle dei ricoverati, dell’attenzione umana che arrivava attraverso una parola di forza, di conforto, sussurrata e anche per il personale del reparto è stato come rivivere tutto una seconda volta.

Perché i familiari che dopo il ricovero non hanno più visto il loro congiunto, senza poterlo salutare né accompagnare all'esito finale, hanno bisogno di sapere: “Ci chiedevano degli ultimi momenti, se i loro cari avevano ricevuto attenzioni, se qualcuno era lì con loro e chi – racconta Vittorio Pavoni, direttore della terapia intensiva dell’ospedale di Ponte a Niccheri –. Due infermiere del reparto insieme al coordinatore hanno raccolto queste telefonate e hanno ricontattato le famiglie. Così è nata l’idea di parlare ai familiari in presenza, anziché per telefono”.

Anche verso i pazienti clinicamente guariti da Covid-19 che sono usciti dalla terapia intensiva di Ponte a Niccheri, la vicinanza umana e la relazione di cura medica del reparto non è mai venuta meno nei mesi successivi alle dimissioni. L’ospedale ha continuato a prendersi cura della salute di questi pazienti attraverso l’ambulatorio di follow up, già operativo prima della pandemia per i malati reduci del reparto intensivo ma rafforzato col Covid-19.

Sono almeno un centinaio in un anno i pazienti richiamati e sottoposti a controllo: le patologie post Covid vanno dai disturbi piscologici ai problemi respiratori e cardiologici, alla debolezza muscolare dovuta all’allettamento da ricovero e a tutti quei disturbi che possono essere causati da una degenza in terapia intensiva. 

Anche un anno dopo la guarigione, alcuni dei pazienti usciti dalla terapia intensiva continuano a presentare sintomi. Spesso più moderati ma comunque persistenti. Si occupano di questi pazienti tre medici della terapia intensiva insieme ad alcuni infermieri dell’ambulatorio.