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"Per riaprire servono 600.000 mascherine al mese"

La Fiom Cgil di Firenze per voce del segretario Calosi ha chiesto che le aziende forniscano le mascherine ai loro lavoratori

Mentre sono in consegna le prime mascherine arrivate in Toscana e destinate ai cittadini, la Fiom Cgil di Firenze ha posto il problema della fornitura dei dispositivi di protezione dal coronavirus anche ai lavoratori delle imprese metalmeccaniche. A fare i conti del fabbisogno è il segretario generale della categoria Daniele Calosi: "Tenendo conto che le mascherine saranno appunto, da quello che ho capito, monouso vi do dei numeri: in provincia di Firenze i metalmeccanici sono circa 30.000, per farli lavorare tutti servono 150.000 mascherine la settimana, 600.000 al mese. Aggiungeteci poi tutte le altre province toscane con gli altri lavoratori di tutti gli altri settori, esclusi ovviamente quelli sanitari che hanno altre protezioni, e capirete quante ne servono a regime. Ovviamente, da questi numeri sono esclusi quei lavoratori che lavorano in aziende dove le mascherine modello fp2 o fp3 erano già previste per il tipo di lavorazioni svolte, tipo quelle che producono polveri o vernici etc..., come disciplinato da Inail".

Calosi, nella stessa nota, ha anche detto che "visto che ogni giorno le imprese attraverso le loro associazioni datoriali, Confindustria in primis, chiedono in continuazione come un disco rotto di riaprire il prima possibile le attività, allora mi sembra naturale che se i cittadini dovranno muoversi con la mascherina non si possa pensare di non utilizzare la mascherina anche sui luoghi di lavoro. Un’eventuale ordinanza va a migliorare quanto previsto dal Protocollo del 14/03, e quindi sarà compito delle aziende procurarle per tutti i lavoratori che saranno chiamati a lavoro, in modo da poter lavorare tenendo la mascherina per tutto il turno. Non basta più il distanziamento sociale".