L'avvocatessa si era appropriata per oltre 29.000 euro del denaro della sua amministrata, soldi di cui aveva disponibilità in quel ruolo. La vicenda è emersa quando il giudice tutelare ha cambiato amministratore di sostegno ed è risultato che non veniva rispettato il pagamento delle rette per la residenza sanitaria dove era ricoverata la stessa anziana, né quello delle spese condominiali per l'appartamento di cui è usufruttuaria.
Secondo le indagini coordinate dal pm Christine von Borries, sono stati riscontrati pagamenti con bancomat nel periodo 2012-2014 per 29.500 euro totali che sono risultati incompatibili con le esigenze dell'anziana, come la spesa, benzina, calzature, elettronica. Addirittura il bancomat era stato usato per pagare il telepass dell'autostrada e per pagamenti perfino a Lecce.
L'avvocatessa si è difesa sostenendo di aver compensato con il proprio denaro quanto prelevato dal conto personale della sua amministrata, di aver dovuto pagare persone che con minacce avrebbero preteso soldi dell'anziana e di aver aiutato una nipote dell'assistita.
Oltre alla condanna e all'interdizione perpetua dai pubblici uffici, l'avvocatessa deve pagare alla parte civile una provvisionale di 29.507 euro più le spese processuali.