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​Auto recupero a scopo abitativo, modello di civiltà a patto di finanziarlo

Il modello di auto recupero permette di evitare l'abbandono degli immobili e risponde all’emergenza casa a patto che sia finanziato stabilmente

Evitare l'abbandono degli immobili e rispondere all'emergenza abitativa, è questo l'obiettivo dell'auto recupero a scopo abitativo che ha ottenuto il via libera a Palazzo Vecchio. L'atto era fermo dal 2020.

Il patrimonio immobiliare pubblico si è rivelato inservibile negli ultimi anni a causa della vetustà degli alloggi, dagli infissi agli impianti elettrici ed idraulici. A chi spetta ristrutturare? Al proprietario, ma quando il proprietario è la collettività e le casse comuni sono vuote gli immobili restano abbandonati e le famiglie in mezzo alla strada. 

Ma se il pubblico ci mette i soldi, chi ne trae beneficio? La collettività. Un concetto difficile da assimilare persino per i fiorentini che pure sono custodi da centinaia di anni dei beni Medicei.

Auto-recupero a scopo abitativo" un modello di civiltà in Toscana che non poteva mancare nella città di La Pira e Bargellini, non solo Piero ma anche Lorenzo, storico leader del Movimento di Lotta per la casa.

A spiegare la necessità dell'auto recupero sono oggi i consiglieri di Sinistra Progetto Comune Dmitrij Palagi e Antonella Bundu davanti ad un atto depositato ormai dal 2020 che oggi è stato finalmente votato dal Salone de' Dugento.

"Permette di evitare immobili abbandonati e rispondere all’emergenza casa. Costruisce solidarietà e comunità, in modo aperto, in relazione con le istituzioni democratiche - così Dmitrij Palagi e Antonella Bundu che hanno sottolineato - Abbiamo chiesto un fondo annuale stabile che permetta anche al nostro Comune di poter investire politicamente e socialmente (oltre che economicamente) per la diffusione sul territorio di nuovi progetti di auto-recupero, stante anche le esperienze positive già registrate”.