Cronaca

Atti del Doge scoperti in conto vendita in Toscana

Manoscritti del Doge di Venezia emessi tra il 1443 e il 1448 sono stati recuperati dai carabinieri in una libreria antiquaria con sede in Toscana

Documenti del Quattrocento, scritti e firmati dal Doge di Venezia e inviati ai Podestà o Capitani del territorio "al fine di indirizzare l’azione di governo" sono stati recuperati in una libreria antiquaria con sede in Toscana. La libreria risultata estranea all'illecito deteneva gli atti in conto vendita a seguito di una eredità.

Claudio Mauti, comandante del Nucleo per la Tutela del Patrimonio Culturale di Firenze ha reso noto che i manoscritti sono stati restituiti all’Archivio di Stato di Brescia e all’Archivio Storico del Comune di Bergamo.

Gli atti emessi tra il 1443 e il 1448 dal Doge di Venezia sono stati sequestrati presso una libreria antiquaria toscana, estranea all’illecito, dove erano stati affidati in conto vendita dagli ignari eredi del proprietario, deceduto. 

Per escluderne un eventuale interesse culturale, il titolare della libreria ha chiesto un parere alla Soprintendenza Archivistica e Bibliografica della Toscana, la quale ne ha accertato la natura demaniale e, in quanto sottoposti alla legislazione di tutela, destinati permanentemente alla conservazione negli archivi contemporanei. 

L’esame della documentazione ha ricondotto quattro filze del materiale sequestrato all’Archivio di Stato di Brescia e una all’Archivio di Stato di Bergamo. A conclusione delle indagini, svolte con il prezioso contributo scientifico dei funzionari della Soprintendenza Archivistica per la Toscana, la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Firenze ne ha disposto la restituzione.