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Assalto agli Uffizi con una fila d'altri tempi

Il racconto dell'attesa di oltre due ore per accedere al museo fiorentino, complice lo sconto per le coppie che ha incentivato i visitatori

Foto di Alessandra Camposano

In fila per ore ma con il sorriso, è quanto andato in scena il 2 Febbraio a Firenze sotto al loggiato degli Uffizi nella giornata dedicata alle coppie. "A vincere è stato il desiderio di normalità" ha raccontato chi ha atteso per ore il turno di visita.

Per festeggiare l’anniversario del matrimonio di Agnolo Doni e Maddalena Strozzi gli Uffizi hanno aperto le porte del museo dimezzando il costo del biglietto, questo ha riportato la fila dei vecchi tempi che non ha però scoraggiato i visitatori.

A raccontare la giornata di attesa a QUInewsFirenze è una guida turistica "Ho vissuto una giornata che mi ha riportato alle visite prima del Covid - racconta Alessandra Camposano - non immaginavo di dover attendere 150 minuti per entrare nelle sale. Anzi, non ricordo di avere mai atteso così tanto".

La fila. "Siamo arrivati alle 10 spaccate e siamo entrati dopo le 12 e 30. L'attesa è servita per raccontare alle persone che erano con me la storia delle Gallerie fiorentine. Non ho percepito sofferenza anche se non è stato facilissimo mantenere le distanze imposte dalle normative contro la pandemia. I più sorpresi mi sono sembrati gli addetti alla vigilanza ed il personale degli Uffizi, in molti mi hanno detto "Sembra di essere tornati ai vecchi tempi". A vincere è stato il desiderio di normalità".

La visita. "La lunga attesa è stata ripagata dalla tranquillità di poter visitare le sale con grande libertà di movimento perché lo scaglionamento ha funzionato bene. Ho visto negli occhi dei visitatori la curiosità e la voglia di riprendersi un pezzo di realtà attraverso opere che hanno anche l'effetto di lenire le preoccupazioni, trasportando la mente altrove. Per le guide turistiche tutto è diventato più complicato ma c'è maggiore attenzione e la possibilità di creare un migliore rapporto con i visitatori e rispondere alle loro domande".

La recensione. "Un nuovo modello turistico, a prescindere dal rispetto delle normative sanitarie, impone anche la riorganizzazione della logistica. Spero che i musei sappiano cogliere l'occasione per migliorare i servizi, magari iniziando dall'evitare lunghe attese in piedi".