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Arriva la rampa "Oggi prima volta ma eravamo soli"

Sui social lo sfogo della madre che aveva chiesto una rampa per disabili alla Dino Compagni, l'istituto scolastico ricostruito senza l'infrastruttura

La comunità di Campo di Marte si è stretta oggi a Ginevra ed al giovane Niccolò protagonisti di una vicenda che ha coinvolto un intero quartiere, la rampa della scuola Dino Compagni è stata realizzata ed è stata utilizzata per la prima volta.

"Con Nikko ho potuto fare per la prima volta l’ingresso principale da via Sirtori perché è stata finalmente costruita la rampa. Dopo due anni di battaglie, di umiliazioni, vario tipo di discriminazioni, ci siamo riusciti".

Ginevra si era fatta portatrice della richiesta di Niccolò di poter accedere all'istituto scolastico dall'ingresso principale attraverso una rampa per disabili che non era stata prevista nel progetto di ricostruzione dell'intero plesso scolastico. C'erano invece un ingresso secondario ed un montacarichi che si sono dimostrati difficili da gestire senza personale dedicato.

Per mesi Ginevra e Niccolò hanno chiesto la rampa fino a quando il quartiere ha risposto con una raccolta firme che ha coinvolto residenti e Comitati cittadini. Diversi gli incontri tecnici che avevano portato alla realizzazione di una struttura temporanea che poi è stata dismessa.

Sembrava che non ci fossero alternative a causa degli spazi e delle dimensioni ma nell'ultimo anno c'è stata una accelerazione e l'infrastruttura è stata realizzata.

"C'era solo il professore di Niccolò ad aspettarci. Per come sono andate le cose a partire dall’atteggiamento mostrato dall’amministrazione comunale sulle loro gravi mancanze, ed oggettiva responsabilità delle figure preposte non mi aspettavo certo grandi cose e così è andata" ha raccontato Ginevra.

"La rampa l’hanno fatta, cosa avrà ancora da reclamare, non è mai contenta? No, non sono né contenta né felice, perché non c’è niente da festeggiare! Dopotutto non è stato fatto altro che quello che doveva essere fatto in precedenza. Invece sapete come mi sento? Fiera di me, perché ho saputo lottare anche contro i mulini a vento ottenendo quello che era giusto pur subendo ripetute prepotenze e mancanze di rispetto. Ringrazio di aver incontrato persone che con la loro umanità mi hanno sostenuta, guidata e dato le energie per portare avanti questa lotta che finalmente restituisce dignità a quelle persone, meno fortunate molto spesso messe da parte. Credo fortemente che avere le barriere architettoniche sul cuore sia la vera disabilità" ha concluso Ginevra.