Uno strano dialogo tra uno scultore e un pittore va in scena alla Galleria Frascione Arte. Il primo, Gabriele Garbolino Rù, amante di materiali come legno, metallo, marmo. Il secondo, Andrea Barin, incisore, disegnatore, artista grafico. Il loro incontro trasforma in maniera potente gli spazi della Galleria per creare una dimensione nella quale il mondo diventa luogo e oggetto di riflessione, contenitore di spazi che non sono solo fisici, ma anche dell'anima (Barin), popolati di figure che sono a volte talmente reali da far male, altre talmente eteree da farci invidiare la loro capacità di volare sopra la materialità dell'esistenza (Rù). E' così che la dimensione diventa sospesa, meravigliosa, tra la matericità delle opere scultoree e le tante finestre che i quadri aprono su parti di un mondo familiare e allo stesso tempo fuori dal tempo e dallo spazio.