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Anche Betori cita Dante celebrando l'Annunciazione

Il cardinale Giuseppe Betori ha citato il Canto VII del Paradiso nel giorno che ricorda l'inizio diel viaggio di Dante dall'Inferno al Paradiso

Nel giorno del Dantedì, l'Alighieri è stato presente anche nell'omelia proclamata oggi pomeriggio nella Basilica della Santissima Annunziata dall'arcivescovo di Firenze, il cardinale Giuseppe Betori durante l'Annunciazione.

"Oggi facciamo memoria del giorno in cui egli fa iniziare il suo viaggio attraverso Inferno, Purgatorio e Paradiso verso l’incontro con Dio" ha detto Betori.

"La solennità dell’Annunciazione si propone a noi come uno squarcio sul mistero di Dio, del suo amore, che lo porta a vivere la sua santità non come separatezza dall’umanità peccatrice, ma come misericordia verso di essa. Dante Alighieri - oggi facciamo memoria del giorno in cui egli fa iniziare il suo viaggio attraverso Inferno, Purgatorio e Paradiso verso l’incontro con Dio - ha espresso il senso del mistero che oggi contempliamo proprio sottolineando come l’umanità, allontanatasi da Dio con il peccato, viene raggiunta dalla scelta d’amore con cui il Figlio si fa uomo, il Verbo si fa carne: "fin ch’al Verbo di Dio discender piacque / u’ la natura, che dal suo fattore / s’era allungata, unì a sé in persona / con l’atto sol del suo etterno amore" (Paradiso, VII, 30-33). Il gesto con cui si svela il cuore misericordioso di Dio non cade su di noi dall’alto, ma germina all’interno dell’umanità stessa, nel grembo di una ragazza di Nazaret che si fa accogliente a questo amore, supera ogni turbamento e, nella sua umiltà, offre la propria esistenza al disegno di Dio. L’amore di Dio verso l’uomo è così grande da ritenere che la strada migliore per farsi accogliere da lui sia diventare egli stesso uomo".

Nella celebrazione è stato ricordato Carlo Casini, fondatore del Movimento per la Vita ad un anno dalla morte.