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Alunna positiva ma la classe non va in quarantena

Ha suscitato polemiche la decisione dell'istituto di non prevedere la quarantena per i compagni di classe di una studentessa positiva al Covid-19

La notizia della positività al Covid-19 di una studentessa del Liceo Pascoli di Firenze è presto circolata tra i genitori che si sono detti preoccupati per la mancata comunicazione in merito al provvedimento della quarantena per i compagni di classe. Il dirigente che non ha ritenuto di dover disporre l'isolamento della classe ha spiegato attraverso una circolare quanto accaduto.

Il dirigente scolastico del Liceo Pascoli, Alessandro Bussotti, ha replicato alla preoccupazione espressa dai genitori "Pur comprendendo la preoccupazione delle famiglie, in caso di contagio, la scuola si deve attenere alle disposizioni della Asl, che non prevedono misure di isolamento fiduciario se vi è stata assenza di contatti con terzi nelle 48 ore precedenti l'effettuazione del tampone da parte del soggetto risultato covid positivo. Ogni altra eventuale forma di accertamento sanitario, anche a fini di rassicurazione personale, rientra nella libera potestà decisionale della famiglia".

Il dirigente Bussotti ha poi aggiunto "La scuola è tenuta a rispettare rigorosamente i protocolli sanitari e ogni informazione relativa a stati di salute deve essere comunicata direttamente ai soggetti interessati o coinvolti, previa specifica segnalazione da parte della autorità sanitarie. Si rinnova l’invito ad una attenta lettura del Regolamento e del Patto di corresponsabilità, perché solo la condivisa adozione, anche in ambito extrascolastico, di norme di cautela, prevenzione e precauzione può rappresentare un argine alla veicolazione delle patologie infettive. Al contempo si presti la massima attenzione riguardo la circolazione non formale di notizie, senza indulgere a suggestioni mediatiche, tenendo presente il diritto alla riservatezza dei dati personali, al fine di evitare circostanze lesive di questo stesso o che comportino procurato allarme alla comunità educativa, nonché discredito per il buon nome del Liceo, peraltro in una situazione generale in cui casi di sospetto o acclarato contagio sono sempre più diffusi nelle diverse realtà scolastiche. Ogni comunicazione o richiesta deve seguire, da parte di ognuno, i canali istituzionali, che nelle presenti circostanze sono stati attivati dalla scuola per garantire una corretta informazione" ha concluso.