Attualità

Agli Uffizi i ritratti che raccontano la Riforma

Una mostra a cinquecento anni dall'affissione delle 95 tesi al Castello di Wittenberg. Tra le opere i ritratti di Lutero e Francesco Melantone

Il ritratto di Martin Lutero

I dipinti di soggetto luterano in mostra provengono dalle collezioni medicee e rimarranno in mostra agli Uffizi fino al 7 gennaio. Tra le opere principali in mostra, i ritratti di Martin Lutero e di Filippo Melantone, i due teologi promotori del movimento riformatore, ma anche quelli di Lutero, già monaco agostiniano e della moglie Caterina von Bora, monaca cistercense. E ancora quelli di Federico III il Saggio e Giovanni, Elettori di Sassonia e sostenitori politici della Riforma. I dipinti sono usciti dalla bottega di Lucas Cranach il Vecchio, il pittore ufficiale dell'allora emergente corrente religiosa. 

Nel percorso espositivo, oltre a una copia copia antica di un ritratto di Lutero, il dittico di Adamo ed Eva e una Madonna col Bambino e il san Giovannino, sono stati inseriti anche i ritratti di personalità fiorentine inquisite per aver manifestato il loro interesse verso le nuove teorie religiose, come Pietro Carnesecchi, di Domenico Puligo, e Bartolomeo Panciatichi, di Agnolo Bronzino. 

Il direttore degli Uffizi Eike Scmhidt ha definito la mostra "una testimonianza della grande apertura mentale dei Medici anche verso le nuove tendenze teologiche, al fine di documentare la varietà culturale dell'Europa". In occasione della mostra, tra l'altro, sono state anche restaurate due cornici seicentesche attribuite a Vittorio Crosten. Le incisioni di Cranach esposte, ha poi specificato Schmidt, sono state restaurate da Maurizio Boni e Luciano Mori, restauratori del Gabinetto di Disegni delle Stampe degli Uffizi.