Attualità

"Agli Uffizi condizionatori affaticati da giorni"

Il sindacato Confsal-Unsa Toscana punta i riflettori sulla manutenzione degli impianti. "Bene comunque la chiusura immediata al pubblico"

La chiusura, che inizialmente doveva essere di poche ore salvo poi estendersi a tutta la giornata, è stata la scelta giusta per il sindacato Confsal-Unsa Beni culturali della Toscana intervenuto in una nota per voce di Learco Nencetti secondo cui "bene ha fatto il direttore Schmidt a chiudere subito la Galleria, evitando così una ''trappola dell'aria'' e quindi a provvedere per il rifornimento dell''acqua anche per le cisterne di riserva".

"Però - ha aggiunto Nencetti - la battuta di dire che ''le opere stanno bene'' il direttore Schmidt poteva risparmiarsela, come pure, il nascondere che un impianto di simile portata ed innovazione tecnologica costato centinaia di migliaia di euro, vada in tilt perché improvvisamente manca l'acqua. Quanto accaduto deve fare riflettere e pone alcuni seri interrogativi sulla mancata manutenzione preventiva. Non si può dire con semplicità che a seguito del gran caldo, all'improvviso, si sono accorti che manca l''acqua dalle riserve. E speriamo - aggiungiamo noi - non si sia bruciato l'impianto!". 

"Confermiamo, invece, che le cose non stanno così - prosegue la nota - ed era già da qualche giorno che erano stati segnalati problemi di ''affaticamento'' della centrale, perché non filtrava bene anche in base all'enorme lavoro di condizionamento per l'enorme affluenza proprio a causa degli ''umori'' (sudate) dei troppi visitatori... In altre parole: per caso, la nuova centrale di condizionamento non sarà stata progettata per un massimo di 6mila presenze giornaliere?". 

La galleria degli Uffizi è stata chiusa poco dopo mezzogiorno e poco dopo è stato richiesto l'invio di una cisterna per rifornire di acqua l'impianto rimasto a secco. Nel primo pomeriggio, con un tweet, il museo ha comunicato la decisione di riaprire solo domani.