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Affitti senza sconti per le attività in crisi

Il sindaco di Firenze ha reso nota la scarsa partecipazione alle trattative da parte dei proprietari degli immobili in affitto alle attività

Firenze non fa sconti alle attività in crisi, è quanto emerge dalle parole del sindaco Dario Nardella intervenuto in diretta a Tgcom 24 sul fenomeno dei canoni pagati anche durante il lockdown. "C'è una sottovalutazione del problema" ha detto il primo cittadino del capoluogo toscano.

Nardella ha spiegato che il Comune di Firenze ha sottoscritto un protocollo per mettere al tavolo le parti interessate, inquilini commercianti e proprietari ma ha ammesso "Devo essere franco non molte proprietà hanno risposto all'appello". La preoccupazione del sindaco è che "I proprietari non si rendono conto che se non abbassano il canone si ritroveranno le attività fallite".

Già durante il periodo di confinamento dovuto all'emergenza sanitaria e successivamente alla riapertura delle attività le categorie del commercio hanno puntato il dito sugli affitti come la prima spesa viva fonte di preoccupazione, una zavorra per la ripartenza. La protesta dei ristoratori è nata proprio dalla questione affitti con Pasquale Naccari che da via Gioberti sottolineava il peso dei canoni di locazione sulle previsioni di riaprire le attività.

Così come per i commercianti anche per gli inquilini è stato previsto un tavolo di trattativa per la rimodulazione dei canoni di affitto, in questo caso è stato il Sunia a sottolineare che l'impossibilità di corrispondere il canone di locazione avrebbe comportato la morosità con il conseguente avvio delle procedure di sfratto, secondo i tempi tecnici della giustizia.