Il Bagno Comunale di Firenze perde alcune delle sue funzioni caratteristiche come le docce riservate ai cittadini bisognosi e senza fissa dimora.
Nel 2019 i consiglieri fiorentini Antonella Bundu e Dmitrj Palagi hanno lanciato un allarme su via Sant’Agostino 8, il Bagno Comunale nato agli inizi del ‘900, secondo i consiglieri in procinto di abbandonare i servizi dedicati all'igiene personale dei senza fissa dimora.
I consiglieri hanno commentato "La Giunta considera sufficiente quanto viene offerto in via Baracca e presso il centro diurno La Fenice in via del Leone, sul piano dei bagni e delle docce. Si è abbandonato uno spazio e lo si è lasciato degradare. La Fratellanza Militare si è offerta di recuperarlo, proponendo anche spazi per colazioni sociali e feste, oltre ai propri servizi di offerta sanitaria. Il Comune non ha preteso e chiesto niente, in merito al mantenimento di una parte della città che sapeva mandare un forte messaggio, con radici ben radicate nella storia cittadina". La Fratellanza Militare occupa già l'ala destra dell'edificio originariamente destinata ai bagni delle donne con ingresso da una porta di servizio su via Sant'Agostino.
Ma come è fatto l'edificio?
La costruzione è composta da due ali con una altezza interna superiore ai 5 metri oggi attraversata da una scala interna a tre rampe. Superata la cancellata in ferro battutosi entra nell'atrio con una scalinata in marmo sovrastata dal giglio fiorentino. Una ristrutturazione dei primi anni '80 ha stravolto i locali, eliminando le finiture originali e accecando le finestre della facciata. Al piano terreno una volta dedicato ai bagni per gli uomini, gabinetti e locali di servizio oltre alla porta sull'ampio cortile interno. Al primo piano la scala in marmo porta alle due ali destinate a uomini e donne, divise in cabine doccia e bagni. Il cortile retrostante è usato anche come parcheggio riservato e si accede dalla vicina via Maffia.