Attualità

Paese in mano ai vandali ma è bufera sui social

Il sindaco ha puntato il dito sui ripetuti atti vandalici ed ha innescato una valanga di commenti che attaccano e difendono le nuove generazioni

Una panchina ed un carrello del supermercato ritrovati sopra un albero, è questa l'immagine pubblicata dal sindaco di Fiesole, Anna Ravoni, per testimoniare l'ennesimo atto vandalico messo a segno contro l'arredo urbano ed il bene pubblico.

L'intervento ha scatenato una bufera sul tema del disagio giovanile mostrando posizioni totalmente contrapposte tra i cittadini.

La didascalia del sindaco Ravoni "Questo ennesimo episodio viene dopo i danni fatti al campino della Chiesa, alla motrice delle Ferrovie, ai danni in piazza Mezzadri e potrei continuare! Non venite a dirmi che servono le telecamere, perché sappiamo benissimo che chi riesce a passare inosservato a fare una cosa del genere, riesce a non farsi individuare dalle telecamere. Un controllo maggiore da parte dei genitori? Se i ragazzi sono a giro durante le ore serali/notturne, forse è possibile controllarli maggiormente? Lo dico per il loro bene, visto quanto tutti ci teniamo a loro e al loro futuro. Lascio ai genitori le risposte ma anche le proposte!".

E le risposte sono arrivate.

"Famiglia, scuola, istituzioni, ragazzi. Chi non ha colpa scagli la prima pietra! Certo è che se ci fosse qualche "proposta alternativa" per passare una serata nel proprio territorio sarebbe, forse, un deterrente maggiore di una telecamera... Il paese è un paese ormai e purtroppo morto! Peccato, noi alla loro età ci divertivamo molto anche restando in zona".

"Troppo semplice puntare il dito su ragazzi e genitori. La questione è complessa e frutto di un impegno dell'amministrazione a rendere Fiesole solo un dormitorio. Mi spiace dirtelo ma i ragazzi, pur sbagliando, trovano in questi atti "vandalici" lo sfogo alla frustrazione di non essere più al centro dell'attenzione. Sai bene che non c'è più una discoteca, un cinema, un teatro, un luogo di reale e libera aggregazione. Aver trasformato Fiesole e le sue frazione un dormitorio, mal servito da tutti i mezzi di trasporto, rari e inaffidabili, blocca le giovani generazioni in un luogo noioso e senza prospettive. L'amore che tu hai per Fiesole e per la sua versione amena e immobile, non corrisponde alla visione delle nuove generazioni che hanno bisogno di ritrovarsi e agire".

Sono tanti gli interventi di questo tona ma c'è chi non è d'accordo

"Senza se e senza ma si tratta di maleducazione e scarso senso civico. Non c'è noia che giustifichi simili comportamenti".

"Non c'era niente per i giovani neppure negli anni '90. Non troviamo scuse. Non può essere una giustificazione".

"Per non parlare del rumore fastidioso fino a tardi che provocano sotto le case della gente. Anche a dirglielo se ne strafregano. Non ci vuole un QI elevato per capire che si rompono i cosiddetti, questo è proprio menefreghismo".

"Non è noia, non è frustrazione. Le cause stanno molto più in profondità, in un disagio e malessere culturale. Nella mancanza di una rete di affetti capace di darti gli strumenti per capire. Il lavoro è sicuramente enorme ma mi chiedo cosa una Sindaca cosa possa fare.Un po' come quando le colpe le facciamo ricadere sugli insegnanti se i ragazzi sono maleducati o indisciplinati".